Ripercorriamo l’intera vicenda di quello che è diventato un caso famoso trattato dal tg satirico di Antonio Ricci: quello di Wanna Marchi. Tutto partì dalla segnalazione della signora Fosca Marcon nel 2001.
Se ne è parlato per anni. Ci sono stati processi. Ciclicamente escono interviste e documentari. Insomma, l’inchiesta di Striscia la notizia su Wanna Marchi, Stefania Nobile e il “maestro di vita” Mario Do Nascimento non passa mai di moda. Tutto è iniziato con la segnalazione di Fosca Marcon che ha deciso di fare da gancio per il tg satirico. La donna aveva ricevuto la telefonata del “mago” Do Nascimento che sosteneva di averla sognata e le offriva, dietro il pagamento di 300.000 lire, una quaterna vincente da giocare al Lotto. Da qui iniziano i servizi di Striscia sulla vicenda. Era il 27 novembre 2001.
La vincita promessa, chiaramente, non si è verificata. Tutta colpa del sale che Fosca Marcon aveva ricevuto insieme ai numeri da giocare e che non si era sciolto. Chiaro segno, secondo la centralinista contattata dal gancio del tg satirico, del fatto che Marcon fosse stata malocchiata. Malocchio che poteva essere annullato da Do Nascimento dietro il pagamento di quattro milioni di lire.
Striscia ha intervistato le vittime della vicenda
Striscia aveva raccolto anche le testimonianze di altre vittime della vicenda. Come quella di una coppia a cui sono stati chiesti 35 milioni di lire. O quella di un ex collaboratore di Marchi e Nobile che riporta una frase che la prima era solita ripetere: «Ogni giorno per una Wanna Marchi si devono svegliare trenta co….ni da truffare».
Il Tapiro per Wanna Marchi e Stefania Nobile era di sale
Poi scattò la consegna del Tapiro, per l’occasione di sale, alle due protagoniste della vicenda. Consegne rimandate a causa di perquisizioni in corso da parte della Guardia di Finanza. L’inviato del tg satirico di Antonio Ricci è quindi costretto a raggiungere la tenuta della famiglia Marchi a Castel del Rio, in provincia di Bologna, che ha dovuto sorvolare con un elicottero dal quale ha lanciato un Tapiro. L’altro è riuscito a consegnarlo di persona alle due “teleimbonitrici” che dichiaravano: «Abbiamo fiducia nella giustizia».
Il “maestro di vita” Do Nascimento ha chiesto scusa agli italiani
C’è stato un terzo Tapiro (rigorosamente di sale) per Do Nascimento. Del “maestro di vita” si è occupato anche Jimmy Ghione che aveva assistito all’apertura da parte della Guardia di Finanza del container con gli oggetti personali che il “mago” brasiliano voleva spedire in patria. All’interno c’erano maschere tribali, pellicce e oggetti d’argento.
«Io non ho mai parlato con nessuno e non ho mai chiesto una lira», ha dichiarato Do Nascimento, raggiunto a Salvador de Bahia da Ghione, aggiungendo che la collaborazione con Wanna Marchi e Stefania Nobile era ormai conclusa. Dichiarandosi pentito di aver minacciato telefonicamente le vittime ha poi chiesto scusa agli italiani.
Tante testimonianze contro Wanna Marchi e Stefania Nobile
Durante il processo si sono aggiunte testimonianze alle testimonianze. Da chi ha sborsato 128 milioni per annullare un sortilegio alla donna lasciata dal marito a quella costretta a prostituirsi. Poi la dichiarazione spontanea che Wanna Marchi ha reso durante il processo sostenendo di non riuscire più ad inserirsi nel mondo del lavoro a causa della costante esposizione mediatica.
«Tutte le volte che sento persone che affermano “Ho telefonato a Wanna Marchi, ho dato i soldi a Wanna Marchi”, io mi sento morire. Nessuno ha mai dato i soldi a Wanna Marchi, sfido chiunque. Io non ho mai incassato una lira», spiegava. La sentenza definitiva del processo è arrivata nel 2008: nove anni e sei mesi a Wanna Marchi; nove anni, quattro mesi e nove giorni a Stefania Nobile; tre anni a Francesco Campana, il convivente della prima; un mese e venti giorni di reclusione a Mario Pacheco Do Nascimento, che andavano ad aggiungersi ai quattro anni già inflittigli nel maggio 2003 con rito abbreviato.