Tra gli emendamenti alla manovra di Bilancio 2026, sta facendo discutere quello presentato dal senatore Claudio Lotito (FI). La proposta del presidente della Lazio è quella di abrogare il divieto di pubblicità in forma indiretta su scommesse o gioco d’azzardo prevista anche per “le manifestazioni sportive, culturali o artistiche, le trasmissioni televisive o radiofoniche, la stampa quotidiana e periodica, le pubblicazioni in genere, le affissioni e i canali informatici, digitali e telematici, compresi i social media”.
A storcere il naso sono tutti coloro i quali ritengono che tale proposta vada in direzione contraria rispetto ai dati allarmanti relativi all’incidenza, e alle conseguenze socio-economiche, della ludopatia in Italia. Un tema, quest’ultimo, del quale Striscia si è invece da anni interessata portando avanti campagne di sensibilizzazione e denunce sociali.
Francesco Mazza ci parlava proprio degli spot pubblicitari legati al gioco d’azzardo che dilagano sui social attirando i più fragili. Ci raccontava dei risvolti sociali di queste pratiche commerciali, e delle loro ricadute sulla salute degli utenti, intervistando lo psicologo Umberto Garofalo e un ex giocatore, che ci raccontava il suo dramma e la sua rinascita:
Capitan Ventosa ci parlava della trappola dei giochi online con vincite in denaro, spesso farlocche. Il decreto-legge del 2018 vieta la pubblicità di giochi o scommesse nei quali si vince denaro. Però sono ancora numerosi i messaggi promozionali su applicazioni che promettono veloci guadagni, per di più falsi:
Rajae intervistava invece don Armando Zappolini, portavoce della campagna contro il gioco d’azzardo “Mettiamoci in gioco”. «Lo Stato non aiuta chi ha questo problema anzi, fa l’opposto. Lo slogan “gioca responsabilmente” lo trovo ipocrita: o dipende da me sempre o non dipende da me mai». Riascoltiamo l’intervista integrale:
Mazza denunciava l’opacità dell’informazione online: al centro del servizio, un articolo di Adnkronos – firmato dalla redazione – che presentava come fosse una notizia la nuova campagna di StarCasinò con Lino Banfi…
Max Laudadio raccoglieva la testimonianza di un gruppo di tabaccai che denunciavano gravi contraddizioni e pressioni legate alla gestione del gioco d’azzardo in Italia:
C’è chi, dai banchi dell’opposizione, ricorda le posizioni sul tema della Meloni di qualche anno fa. La premier, come riporta Fanpage, nel 2015 dichiarava in aula: «Possiamo trattare il gioco d’azzardo come le sigarette? Possiamo vietare la pubblicità del gioco d’azzardo? Possiamo scrivere come facciamo sui pacchetti di sigarette che il fumo provoca il cancro, le slot machine producono miseria, povertà, droga, suicidio?».
