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Stromboli, rogo durante le riprese della fiction Rai “Protezione civile”: chiesto il processo per 6 indagati, l’accusa è disastro ambientale colposo. Tante le testimonianze raccolte da Striscia dal 2022

Stromboli, rogo durante le riprese della fiction Rai “Protezione civile”: chiesto il processo per 6 indagati, l’accusa è disastro ambientale colposo. Tante le testimonianze raccolte da Striscia dal 2022

Stromboli, rogo durante le riprese della fiction Rai “Protezione civile”: chiesto il processo per 6 indagati, l’accusa è disastro ambientale colposo. Tante le testimonianze raccolte da Striscia dal 2022

Il grande incendio che il 22 maggio 2022 distrusse 240 ettari di macchia mediterranea a Stromboli divampò durante le riprese della fiction Rai Protezione civile, con Ambra Angiolini nei panni della protagonista: in merito al rogo la Procura di Barcellona Pozzo di Gotto, in provincia di Messina, ha chiesto il rinvio a giudizio per sei indagati accusati di disastro ambientale colposo in concorso. Della vicenda si è occupata a lungo Striscia la notizia con le inchieste di Pinuccio per Rai Scoglio 24: numerose le testimonianze degli isolani raccolte nei servizi del tg satirico di Antonio Ricci.
Al centro dell’indagine quattro persone fisiche – professionisti del mondo degli effetti speciali e della produzione cinematografica – e due società con personalità giuridica: Matteo Levi, Roberto Ricci, Elio Terribili, Luca Palmentieri e le società 11 Marzo Films srl e Best Sfx srls entrambe con sede a Roma.
La tv di Stato, cercando di ricucire i rapporti con la popolazione locale, propose di lanciare la fiction con un grande evento che coinvolgesse l’intera comunità ma gli abitanti si opposero a questa iniziativa chiedendo un risarcimento per i danni subiti, come raccontò l’inviato di Striscia. La casa di produzione offrì al Comune un risarcimento di 260 mila euro.

Durante una partecipata assemblea comunale i cittadini rifiutarono la proposta, stimando un danno superiore a 10 milioni di euro: «Carità non ne vogliamo» fu la sintesi espressa da uno dei cittadini interpellati da Pinuccio in merito all’incendio. «Si sono prodigati per spegnerlo ma al punto di avviare la pompa si sono resi conto che mancava un raccordo» disse l’intervistato. L’inviato del tg satirico raccolse anche la testimonianza di un giovane che lavorava sul set della fiction. «Essendo del posto ho avvertito che quella mattina c’era un vento di scirocco che si stava alzando. E anche i bambini a Stromboli sanno che con lo scirocco non si brucia, specialmente dopo tre mesi senza precipitazioni…».

La devastazione determinata dalle fiamme suscitò l’indignata reazione della popolazione sia per le conseguenze ambientali sull’isola delle Eolie sia per quelle sul turismo, con sensibili danni economici. Nel frattempo le indagini, coordinate dal procuratore capo Giuseppe Verzera e dai sostituti Carlo Bray e Luca Gorgone, si sono basate su consulenze tecniche e specialistiche: a compiere i sopralluoghi sono stati i carabinieri di Milazzo e di Stromboli che hanno raccolto testimonianze e documenti.

In uno dei servizi di Striscia il sindaco di Lipari, Comune che raggruppa sei delle sette isole dell’arcipelago, raccontò come i cittadini avessero deciso di non concedere più il permesso di girare alla società di produzione e commentò che non fosse arrivata – né dalla Rai né da altri soggetti – molta solidarietà concreta.

Dell’incendio che distrusse centinaia di ettari di macchia durante le riprese della fiction Pinuccio parlò la prima volta il 26 maggio 2022.

 

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