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Il Gabibbo, primo (e inimitabile) pupazzo populista

Il Gabibbo, primo (e inimitabile) pupazzo populista

Il Gabibbo, primo (e inimitabile) pupazzo populista

Un articolo del filosofo Sebastiano Maffettone rilancia l’interesse per Waldo, dalla serie TV Black Mirror, chiaramente ispirato al pupazzone rosso di Striscia la notizia. E alla sua storia di successo, dalla televisione alla politica.

Grazie all’autorevolissima firma di Sebastiano Maffettone, si torna a parlare del Gabibbo politico. Il filosofo, docente di Filosofia politica e Teorie della globalizzazione presso l’Università LUISS Guido Carli di Roma, ne scrive sul Corriere del Mezzogiorno in un articolo titolato Il pupazzo populista. Che non è tanto il pupazzone rosso che tutti conosciamo e amiamo, ma il suo emulo inglese, a lui chiaramente ispirato, Waldo, personaggio della serie TV Black Mirror.

Waldo ricalca le gesta del Gabibbo

«Waldo – scrive il professor Maffettone – è un pupazzo televisivo molto popolare nell’Inghilterra dei nostri giorni. Adopera un linguaggio spesso scurrile, e in ogni caso distante mille miglia dal politically correct. Piace assai al suo affezionato pubblico. E finora – come si capisce – niente di strano. Ma un giorno sceneggiatore e proprietario della Rete decidono – nonostante le resistenze dell’attore che lo impersona – di presentare Waldo alle elezioni politiche in un seggio vacante». Curioso, no? Le somiglianze con il Gabibbo sono molteplici, anche se Waldo non è rosso ma blu. Quel che è certo è che il pupazzo populista di Black Mirror, del Gabibbo ricalca pedissequamente le gesta e provoca le stesse riflessioni e gli stessi spaventi. Il Gabibbo – che è nato nel 1990, quindi vent’anni prima di Black Mirror – è la pancia: non parla, rutta. Vuol significare che in tv, qualunque banale pupazzo, se bercia o arringa moraleggiando, può ottenere il massimo della credibilità e popolarità.

Anche il Gabibbo si è candidato

Inoltre, ingolosito dall’aver preso dei voti quando venne eletto Oscar Luigi Scalfaro come presidente della Repubblica nel 1992, il Gabibbo si candidò davvero. Il 27 novembre 1997 venne fondato il PdG – Partito del Gabibbo – che appoggiò la candidatura del pupazzo di Striscia la notizia per le elezioni suppletive del Collegio senatoriale del Mugello, dove sfidò Antonio Di Pietro, Giuliano Ferrara e Sandro Curzi, come Striscia ha raccontato in un servizio del 2013.

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