«Qui c’è un vero e proprio supermarket della droga, uno dei più grandi in Europa, aperto 24 ore su 24 e gestito dalle potenti ‘ndrine calabresi e dalla mafia albanese», racconta Vittorio Brumotti che, una volta entrato nel quartiere romano, è stato bersagliato da minacce di morte e da insulti di ogni genere da parte di un gran numero di residenti.
«Ti devono tagliare la gola, ti devono proprio ammazzare» e poi «Ti ammazzo come un cane, maledetto!» e ancora «Ti taglio tutta la faccia, infame». È questa l’accoglienza che il rione San Basilio, nella periferia nord di Roma, ha riservato all’inviato di Striscia, impegnato nel tentativo di liberare l’ennesima piazza italiana dalla piaga dello spaccio di droga.
C’è stato bisogno del massiccio intervento delle forze dell’ordine per evitare che la situazione degenerasse in una vera e propria caccia all’uomo. La “buona” notizia è che molti pusher sono stati fermati e con loro – almeno per qualche ora – le attività di spaccio.
Una battaglia che a San Basilio è combattuta anche da don Antonio Coluccia, il prete sotto scorta che da mesi cerca di riappropriarsi del territorio: «Presidiamo questo luogo tutti i giorni da quattro mesi e cerchiamo di fare prevenzione, ma per molti dei residenti io sono ancora ‘il prete infame’».
Già nel 2017 Brumotti si era recato a San Basilio per documentare la situazione di degrado e anche in quell’occasione l’accoglienza non era stata delle migliori.
Il servizio andrà in onda stasera su Canale 5 (ore 20.35).