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Auto pagate e non consegnate, gli Antonini a processo

Auto pagate e non consegnate, gli Antonini a processo

Auto pagate e non consegnate, gli Antonini a processo

Hanno voluto dare la loro versione dei fatti i fratelli Antonini, titolari dell’autosalone di Varedo finito al centro di una vicenda giudiziaria per via del loro discutibile metodo di vendita, per il quale decine di persone – che hanno versato cospicue somme – non hanno mai ricevuto l’auto acquistata.
I due erano stati arrestati nel 2017 in seguito ai servizi di Striscia e alle numerose denunce ricevute dalle autorità.


L’accusa è quella di associazione per delinquere e truffa, per la quale il pm ha chiesto al giudice per le udienze preliminari del Tribunale di Monza 7 anni di reclusione (in continuazione con la precedente condanna di 3 anni per bancarotta fraudolenta) per i fratelli Giuseppe e Mauro Antonini, ritenuti amministratori di fatto, mentre 3 anni è stata la richiesta per l’amministratore di diritto Giancarlo Capoccia, accusato anche di concorso in bancarotta fraudolenta e 2 anni per la moglie di uno degli Antonini accusata di riciclaggio di denaro di presunta provenienza illecita.

I due fratelli hanno affermato anche: “Non c’è stata nessuna truffa perché molte auto sono state regolarmente consegnate ai clienti e i contratti per la pubblicità sono stati attivati regolarmente…”. Il loro metodo prevedeva che le auto venissero messe in vendita a prezzi di mercato, ma agli acquirenti veniva proposta una formula vantaggiosa promettendo sconti in cambio di pubblicità tramite l’applicazione di adesivi pubblicitari sulle vetture acquistate.
Peccato che una volta versato il saldo, i tempi per la consegna della vettura si prolungassero oltre il dovuto e che alle promesse di rimborso da parte degli Antonini non è mai stato dato seguito. Così l’inevitabile epilogo, con l’annuncio di fallimento e il processo attualmente in corso per i quali la sentenza dovrebbe essere emessa il prossimo 9 novembre.

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