Domenica 12 ottobre una giovane donna, sbarcata con un volo a Malpensa a tarda sera, si sarebbe vista rifiutare la corsa fino a Gallarate perché poco remunerativa. La 28enne sarebbe stata indirizzata al piano -1 (il parcheggio dell’hotel) per prendere un “taxi locale”. Ma, come riporta Malpensa24, l’auto in attesa di corsa non era riconoscibile come taxi e non aveva il tassametro a bordo.
«Forse stanca dal viaggio, ingenuamente ho pensato si trattasse di un servizio a copertura dei paesi limitrofi ma, una volta scesa al livello inferiore, ho scoperto con sorpresa che il “taxi locale”, era con ogni probabilità un tassista abusivo» scrive la donna in una lettera alla testata giornalistica citata.
«Non è forse illegale rifiutare una corsa? Che scelta ha un passeggero in questi casi, al Terminal 1 di quello che dovrebbe essere l’hub internazionale del Nord Italia? Salire in macchina di un autista non identificato in piena notte? Che bel biglietto da visita».
Il direttore della testata che ha ricevuto la lettera si chiede se si tratti di un caso. «Oppure allo scalo di Malpensa, sono tornati a operare tassisti abusivi come ebbe modo di denunciare qualche anno fa anche Striscia la notizia?».
Cosa ci ha raccontato Valerio Staffelli già nel 2018? Proprio questa deprecabile abitudine di alcuni tassisti: se i clienti non erano remunerativi, invece di caricarli li scaricavano!
Nel novembre 2020 l’inviato pizzica un autista che carica passeggeri senza averne il permesso, forzando anche le porte dell’aerostazione dedicate a dipendenti e polizia.
Due anni dopo Striscia testimonia ancora una volta di una situazione fuori controllo con autisti privati che abbordano i passeggeri all’interno e all’esterno, in barba a qualsiasi ì norma, sotto gli occhi della Polizia.