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Sciopero della fame dopo l’inchiesta di Striscia sul CPR di Palazzo San Gervasio

Sciopero della fame dopo l’inchiesta di Striscia sul CPR di Palazzo San Gervasio

Sciopero della fame dopo l’inchiesta di Striscia sul CPR di Palazzo San Gervasio

È arrivato all’ottavo giorno di sciopero della fame Maurizio Tritto, l’attivista di Palazzo San Gervasio che denuncia da tempo le condizioni in cui si trovano le persone chiuse all’interno del Centro di permanenza per il rimpatrio (Cpr) della località lucana al confine con la Puglia. Ne dà notizia il Quotidiano del Sud nell’edizione della Basilicata di oggi, 1° febbraio 2023.

Le immagini esclusive di Striscia la notizia 

Lo sciopero della fame è una forma di protesta non violenta per una situazione molto grave che è stata raccontata a livello nazionale da Rajae Bezzaz per Striscia la notizia. Le immagini del servizio sono piuttosto crude: persone, perlopiù migranti irregolari in attesa di rimpatrio, chiuse in stanzoni con inferriate altissime, letti di cemento, bagni senza porte, fascette di contenzione ai polsi e somministrazione – a quanto sembra forzata – di sedativi.

È difficilissimo entrare nel Cpr, se non sei parlamentare, il garante per i diritti dei detenuti o un membro dell’Unhcr, l’ente dell’Onu che si occupa dei rifugiati. Va sottolineato, infatti, che molti degli “ospiti” di questo e degli altri nove CPR diffusi sul territorio nazionale, non sono stati condannati da un tribunale. Ma quasi tutti finiscono per rimanere in un CPR per lungo tempo, senza poter uscire, in condizioni molto simili a quelle di un carcere.

I conti non tornano: il sistema inefficiente costa 44 milioni di euro

Non ci sono solo ragioni umanitarie per preoccuparsi della situazione. Se si fanno i conti con i dati a disposizione, si scopre che questo sistema costa molto, circa 44 milioni di euro negli ultimi tre anni, e che in un anno (dati del 2020) si rimpatriano in questo modo poco più di 3.000 migranti a fronte di una presenza calcolata di 500.000 irregolari.

Tritto al Quotidiano del Sud espone le sue proposte: il Comune di Palazzo San Gervasio dovrebbe secondo lui fare un esposto alla Procura di Potenza e chiedere così che venga fatta chiarezza sulle immagini di Striscia la notizia ed eventualmente sporgere denuncia per i danni all’immagine del paese che si fa ogni volta che il locale CPR fa parlare di sé. Vedremo se accade qualcosa.

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Rajae Bezzaz torna a occuparsi di questa donna che, dopo svariati tentativi di denunce andate a vuoto, ha chiesto aiuto a Striscia la notizia per proteggere sé stessa e i figli da un persecutore (finora) impunito, che abita di fronte a lei. L'inviata incontra Ida, la sorella del molestatore, che esprime solidarietà per Carmen e che racconta che il fratello, a causa del suo comportamento, cinque anni fa è stato allontanato con codice rosso dalla moglie e dal figlio