Dario Ballantini torna in scena con il suo spettacolo dedicato a Ettore Petrolini.
L’attore e trasformista salirà sul palco del Teatro Sociale di Busto Arsizio con “Ballantini e Petrolini”, da lui scritto e interpretato, tratto dalle opere del drammaturgo e sceneggiatore, con l’accompagnamento alla fisarmonica del maestro Marcello Fiorini e la regia di Massimo Licinio.
“Petrolini per me è la storia della comicità italiana, l’ho sempre sentito vicino in qualità di creativo autodidatta. Ha inventato i tormentoni, gli slogan, il demenziale, le parodie, la satira ed addirittura il rap col suo personaggio Fortunello. È nel mio repertorio anche trasformistico da 37 anni”, commenta Ballantini, che grazie a questo spettacolo ha ricevuto lo scorso maggio il premio Petrolini.
Con lui sul palco anche un vecchio separé, realizzato da suo padre anni e anni fa, che rappresenta un omaggio e il modo per portare con sé un pezzo e un ricordo della sua famiglia.
Con la consueta maniacale ostinazione per il totale camuffamento, l’artista livornese riesce a far rivivere, in una versione più aderente possibile all’originale, sette personaggi creati dal grande comico romano nato a fine ‘800: Gigi Il Bullo, Salamini, la Sonnambula, Amleto, Nerone, Fortunello e Gastone, che si ripresentano in scena nel nuovo millennio.
Tra un personaggio e l’altro, Ballantini si camuffa a vista utilizzando una sorta di camerino aperto, recuperando anche i suoi vecchi trucchi teatrali. Un’occasione, per il trasformista di Striscia, per approfondire alcuni contenuti ed osservazioni per spiegare e dare importanza al recupero di una memoria collettiva e per preservare il futuro dei comici dalla mancanza di agganci culturali col passato.