Un’associazione di Salerno racconta la storia della confezione di Polivetro Sidol, fuori commercio dalla fine degli anni ’70, rinvenuta su una spiaggia di Pastena. Il servizio di Rajae Bezzaz sulla storia di Enzo Suma, una guida naturalistica che raccoglie e mette in rete gli oggetti inquinanti che trova.
È un flacone di plastica fuori produzione dalla fine degli anni ’70: il 9 dicembre ne è stato trovato un esemplare su una spiaggia di Pastena, quartiere della periferia est di Salerno. L’associazione Voglio un mondo pulito ha raccontato la storia di questo “antico reperto” per sensibilizzare sull’inquinamento dei mari da parte dei rifiuti di plastica e sulla loro resistenza al degrado naturale.
Anche Striscia la notizia è sensibile al tema: il 28 ottobre 2023 Rajae Bezzaz aveva raccontato la storia di Enzo Suma, una guida naturalistica di Ostuni, in provincia di Brindisi, che raccoglie, cataloga e mette in rete gli oggetti di plastica che trova in spiaggia. Tutti molto antichi, alcuni hanno vissuto in mare anche 70 anni. E così è nato Archeoplastica, una specie di museo degli orrori.
Polivetro Sidol, un prodotto di plastica risalente a 40 anni fa e ritrovato oggi in spiaggia
Voglio un mondo pulito ha spiegato che quello rinvenuto è un polivetro Sidol, un prodotto di largo consumo in commercio tra la metà degli anni ’50 e ’70 e pubblicizzato a Carosello. Negli anni ci sono stati numerosi ritrovamenti come questo. Secondo l’ultimo dossier di Legambiente intitolato Beach Litter 2023, i volontari hanno raccolto più di 1900 rifiuti ogni 100 metri lineare di arenile.
Le spiagge monitorate da Legambiente sono otto e si trovano nelle province di Caserta, Napoli e Salerno, per un totale di 31.800 metri quadri nei quali sono stati contati 15.513 rifiuti, una media di 1.939 rifiuti ogni 100 metri di spiaggia. Tutto ciò ha pesanti conseguenze sugli ecosistemi e sugli animali marini che vivono in quelle zone.