L’ex politico è stato premiato con l’iconica statuetta di Striscia una sola volta. Spoiler: c'entra un suggerimento scritto su un foglio di giornale da parte di un senatore Pd durante un dibattito politico in tv.
Era il 26 novembre 2008 quando Italo Bocchino ha ricevuto il suo primo (e, a oggi, unico) Tapiro d’oro. Che l’ex deputato del PdL si è meritato grazie ad un “pizzino” scrittogli dall’allora senatore dem Nicola Latorre durante un dibattito a Omnibus su La7 per aiutarlo a difendersi dagli attacchi dell’avvocato Massimo Donadi di Italia dei Valori sull’elezione del Presidente della Regione Siciliana. Come vediamo nel servizio che vi riproponiamo in occasione del compleanno di Bocchino, quest’ultimo ha accettato con ironia lo stato di attapirato, spiegando a Valerio Staffelli di avere sì usato il bigliettino del democratico per una buona causa, ma che il suo fine ultimo era proprio quello di ottenere lo storico premio di Striscia la notizia.
Latorre pronto ad aiutare l’avvesario Italo Bocchino pur di affosare IdV
Ma le immagini andate in onda su La7 parlano chiaro. Bocchino passa dall’essere palesemente in difficoltà all’attaccare Donadi una volta letto il “pizzino” scritto da Latorre su un foglio di giornale che poi l’ex deputato ha prontamente nascosto. A quel punto il senatore dem si occupa di strappare e accartocciare la pagina per nascondere qualsiasi prova. Ma a poco è servito. E, come fatto notare dalla voce fuori campo di Ezio Greggio, quello che sorprende è come un esponente del Partito Democratico, pur di contrastare Italia dei Valori, dia manforte a un rappresentante del Popolo della Libertà, avversari diretti del centrosinistra.