Oltre venti quintali di merce sequestrati, 71 persone controllate e 3 denunciate, con 11 contravvenzioni per infrazioni al Codice della strada. Sono i numeri del bilancio dell’operazione interforze che si è svolta nella zona di porta Nolana e di piazza Garibaldi, a Napoli, per contrastare la presenza di venditori abusivi che trattano merce usata e in precarie condizioni igienico sanitarie. Il tg satirico aveva già lanciato un allarme sulla questione con diversi servizi realizzati da Luca Abete. Uno di questi risale al dicembre 2017: mostrava i mercatini abusivi a porta Nolana e nel quartiere Mercato-Pendino, in una strada con molte saracinesche abbassate perché moltissimi negozi sono chiusi. In quello che l’inviato descriveva come un “mega centro commerciale abusivo da marciapiede” c’erano diversi banchetti di venditori ambulanti di origine africana, con abbigliamento talvolta recuperato dall’immondizia. Abete, dopo aver mostrato il quartiere fortemente degradato per la presenza di tanti rifiuti, siringhe lasciate da tossicodipendenti e frequenti risse tra immigrati, veniva scortato da alcuni residenti napoletani che lamentavano di essere stati abbandonati dalle istituzioni.
Ma le telecamere di Striscia la notizia hanno documentato la difficile situazione della periferia napoletana in più occasioni, ad esempio nel gennaio 2015: in un altro servizio Abete mostrava le immagini di alcune persone indigenti che a Napoli rovistavano nei cassonetti a mani nude, aiutandosi con ganci di ferro per arpionare le buste sul fondo o arrampicandosi in modo decisamente pericoloso. Tra merce a contatto con il terreno, banchetti luridi e la completa assenza di igiene (e di controlli delle forze dell’ordine), Abete mostrava le condizioni del mercatino abusivo, portato avanti da venditori italiani, rom e nigeriani.
Ancora una volta, anche grazie al lavoro del tg satirico, le autorità sono intervenute per porre rimedio a un fenomeno di illegalità che ostacola la quotidianità, i sogni di miglioramento della qualità della vita e i valori di civiltà di tanti abitanti della zona.