Correva l’anno 1990, il Festival di Sanremo era condotto da Johnny Dorelli e Gabriella Carlucci: prima della serata finale, Striscia la notizia annuncia i primi tre della classifica, i Pooh, Toto Cutugno e Amedeo Minghi con Mietta. Non solo: svela anche il vincitore tra i Giovani, Marco Masini. Scandalo? Macché, non succede niente, il Festival perde ogni credibilità, ma si girano tutti dall’altra parte e fanno finta di niente.
Questa sera Striscia la notizia (Canale 5, ore 20.35) ripercorre la storia di magheggi, malefatte e ingiustizie della kermesse canora, fino alla mancata squalifica di Gianni Morandi, che qualche settimana fa ha fatto ascoltare su Facebook parte della sua canzone. È una storia di composizioni non inedite, vincitori annunciati (il tg satirico anticipò poi anche Giorgia nel ’95, Ron nel ’96 e Alexia nel 2003), voti comprati e venduti. Fino al punto più basso, con l‘avvento di Claudio Baglioni e del suo manager Ferdinando Salzano.
Ma cos’hanno in comune tutte queste storie, che si ripetono da anni a Sanremo e che Striscia ha puntualmente denunciato? Che alla fine tutto è stato messo a tacere. Nulla deve turbare l’ordine costituito del Festival. Quello che succede a Sanremo resta a Sanremo.