News

Ryanair condannata in Spagna: “Non si può far pagare il bagaglio a mano”

Ryanair condannata in Spagna: “Non si può far pagare il bagaglio a mano”

Ryanair condannata in Spagna: “Non si può far pagare il bagaglio a mano”

Il bagaglio a mano non si deve pagare. Lo ha stabilito il tribunale civile di Madrid in una causa intentata da una passeggera contro Ryanair.

La compagnia aerea è stata condannata dai giudici spagnoli, che hanno accolto il ricorso di una signora che non avendo acquistato la tariffa priority, quella che consente di portare un trolley di piccole dimensioni in cabina oltre alla borsa, si è vista chiedere il supplemento economico.

In base alle leggi nazionali e alla carta dei diritti del passeggero dell’Unione Europea, i giudici hanno reputato illegittima la politica sui bagagli praticata dalla low cost irlandese ormai da più di un anno.

Ryanair ora dovrà restituire alla passeggera i 20 euro che aveva preteso affinché potesse salire a bordo del velivolo con un bagaglio a mano, ma ha rigettato la richiesta di risarcimento per danni morali. I giudici hanno inoltre stabilito che il trasporto di un bagaglio a mano deve essere consentito e rientrare nel prezzo del biglietto, mentre è corretto che bagagli più grandi vengano addebitati ai passeggeri in quanto comportano costi aggiuntivi per le compagnie aeree, ad esempio quelli per il maggior consumo di carburante del velivolo.

Nella stessa sentenza, infine, il tribunale di Madrid obbliga la compagnia aerea a ritirare la clausola con l’obbligo del pagamento di una tariffa aggiuntiva per il bagaglio a mano perché «limita i diritti riconosciuti per legge ai passeggeri».

E in Italia?

Per il momento siamo lontani da questo trionfo. Delle nuove tariffe stabilite lo scorso novembre ci eravamo occupati con un servizio della nostra Chiara Squaglia.


Il mese scorso il Tar del Lazio ha annullato le sanzioni che l’Antitrust aveva inflitto a febbraio a Ryanair (per 3 milioni di euro) e a Wizz Air (per un milione) proprio per le politiche sui bagagli a mano.
 
Il Tribunale amministrativo ha innanzitutto sostenuto che «non si individua quale normativa impedisca al consumatore la libera scelta tra pagare un biglietto ‘standard’ di costo leggermente maggiore, per consentirsi la comodità di uscire dall’aeroporto subito dopo lo sbarco al Terminal e non attendere le inevitabili e più complesse operazioni di scarico dei bagagli dalla stiva, e quella di pagare un biglietto di costo minore, adeguandosi ad attendere qualche in minuto in più nei pressi del nastro trasportatore per attendere il secondo bagaglio grande».
 
Alla luce di tutti gli elementi raccolti, per il Tar «non si riscontra la carenza di diligenza professionale contestata dall’Agcm, in quanto le offerte appaiono chiare nell’indicare fin dal primo contatto con il consumatore le dimensioni del bagaglio a mano consentito», né «si rileva che il consumatore sia stato costretto a complesse operazioni logico-matematiche per individuare il corretto prezzo finale del suo biglietto, risultando pienamente illustrate tutte le (semplici) modalità di calcolo del medesimo in relazione all’imbarco anche di un secondo bagaglio grande al momento stesso della prenotazione, successivamente o al momento dell’imbarco».
 
Il precedente spagnolo potrebbe però riaprire la questione.

Redazione web Striscia la notizia

Ultime News

tutte le news

Potrebbero interessarti anche...

vedi tutti
Concorso per la Polizia di Stato, beffati gli idonei del 2020

Concorso per la Polizia di Stato, beffati gli idonei del 2020

Ottocento aspiranti poliziotti superarono la prima prova scritta di un concorso a gennaio 2020 e poi vennero dimenticati. Non c'è stato scorrimento di quella graduatoria ma di quelle più recenti uscite da altre due selezioni, con candidati che hanno preso voti inferiori alla più severa soglia del 2020. Alcuni di coloro che ancora aspettano fra un po' raggiungeranno il limite di età e si sentono beffati. Chiara Squaglia ha chiesto spiegazioni alla Polizia e al ministero dell'Interno

Auto mai consegnate, a Torino nessun rimborso all'orizzonte

Auto mai consegnate, a Torino nessun rimborso all'orizzonte

Andiamo con Chiara Squaglia a Torino dove un rivenditore di auto avrebbe venduto, in pronta consegna, vetture mai consegnate. Uno dei clienti avrebbe sborsato 20mila euro, sostenuto spese legali e comprato un altro mezzo per spostarsi. Il paradosso? Il signor Donato, che non l'ha mai rimborsato e che nel frattempo ha allargato il business, gli avrebbe chiesto i "danni morali" se avesse diffuso in Internet il servizio di Striscia!

Rimborsi per gli alluvionati della Romagna ancora impantanati nella burocrazia

Rimborsi per gli alluvionati della Romagna ancora impantanati ...

Chiara Squaglia torna nel Ravennate da dove l'anno scorso raccontò la disperazione di chi abbandonò casa o azienda per l'alluvione, vedendosi rimborsare dallo Stato appena tremila euro dei circa centomila necessari. Il problema era la "pretesa" che i cittadini prima pagassero i cantieri e solo poi venissero risarciti. Ora è possibile il rimborso dei danni subiti al 50%. Tutto a posto? No, perché la piattaforma per le richieste è un imbuto: solo pochi riescono a compilarle

Alcol ai minori a Montecatini Terme

Alcol ai minori a Montecatini Terme

Chiara Squaglia è in provincia di Pistoia: secondo alcune segnalazioni molti locali venderebbero alcolici a chi ha meno di 18 anni. La testimonianza di una mamma sul passaparola tra giovanissimi: «Fa imbestialire che nelle chat si parli apertamente di una discoteca, in cui viene promesso alcol illimitato ai ragazzini: tutti lo sanno e nessuno fa niente». E così un "gancio" maggiorenne di Striscia, che però si dichiara minorenne, fa un giro di prova

Tumori, le tante bugie della sedicente guaritrice

Tumori, le tante bugie della sedicente guaritrice

Chiara Squaglia ci racconta cosa ha scoperto di nuovo sulla sedicente sciamana che promette di guarire i tumori, convincendo le persone ad abbandonare le cure ufficiali. L'inviata scopre che molte informazioni del suo curriculum non sono corrette, dal corso di psiconeuroendocrinoimmunologia mai conseguito al titolo di docente del Master online in Scienze Quantistiche e della Salute che non risulta, fino alla collaborazione con l'Associazione Ippocrate, smentita dai suoi stessi vertici

La sedicente guaritrice di tumori si difende: «Non è mia la colpa della morte»

La sedicente guaritrice di tumori si difende: «Non è mia la ...

Chiara Squaglia si occupa ancora della sciamana che sostiene di saper curare questi brutti mali. Dopo aver avuto il coraggio di chiedere alla madre di Massimo, malato di cancro e poi morto, di farle pubblicamente le scuse, la donna di Rimini ha raccontato la sua versione a un giornale locale. E non si è neanche trattenuta dal negare l'evidenza, sostenendo di non possedere i macchinari di cui si era vantata nei precedenti servizi di Striscia

L'inchiesta sulla sedicente guaritrice di tumori continua

L'inchiesta sulla sedicente guaritrice di tumori continua

Chiara Squaglia torna a occuparsi della sciamana che dice di poter curare il cancro con un macchinario, a suo dire, miracoloso. Dopo i servizi di Striscia la donna ha inviato dei messaggi intimidatori alla mamma di Massimo, deceduto dopo aver rifiutato le cure mediche. Ecco i vocali che l'uomo aveva inviato ai suoi amici quando si era affidato a lei e la testimonianza del dottor Francesco De Rosa, oncologo dell'istituto romagnolo per lo studio dei tumori