Quando sarai piccola, la canzone portata in gara da Simone Cristicchi al 75esimo festival di Sanremo, commuove l’Italia e il pubblico dell’Ariston che gli tributa una standing ovation dopo l’esibizione. Raggiunge il cuore di tutti perché è universale e tratta di un tema tanto quotidiano quanto delicato: il ciclo della vita. È dedicata alla madre Luciana, colpita anni fa da un’emorragia cerebrale che, al risveglio, ha lasciato i segni del proprio passaggio. Parla quindi del momento della vita in cui i figli si ritrovano a fare da genitori ai propri cari.
Mentre i ricordi della madre si affievoliscono e sbiadiscono, il figlio, ora amorevole tutore, si ingegna per restituire tutto l’amore ricevuto struggendosi al contempo nel vedere il cambiamento della persona cara, fragile e indifesa. Accompagnato da pianoforte e orchestra il brano ricrea un’atmosfera dolce e malinconica al tempo stesso. La canzone di Cristicchi si attesta stabilmente nella top five provvisoria, secondo il televoto e la giuria delle radio, assieme ai testi di Fedez, Giorgia, Corsi e Lauro.
Cristicchi, nel raccontare la genesi del brano Quando sarai piccola, ha spiegato di averlo scritto 5 anni fa. L’aveva proposto anche ad Amadeus, come ha raccontato al Corriere, che però non l’aveva ammesso a Sanremo. «Arrabbiato con lui? Nessuna rabbia, sono fatalista e credo che siano le canzoni a decidere quando sono pronte per gli altri. Anzi, ringrazio Amadeus per non averla scelta: nei suoi Festival sarei stato a disagio e fuori luogo».