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Tampon tax, Firenze dice no alle tasse sugli assorbenti femminili

Tampon tax, Firenze dice no alle tasse sugli assorbenti femminili

Tampon tax, Firenze dice no alle tasse sugli assorbenti femminili

Quello della tassa sugli assorbenti femminili è un tema ancora molto dibattutto, sul quale c’è ancora molta strada da fare.

Lo scorso novembre è stato annunciato il taglio dell’iva dal 22% al 5%, ma solo su quelli biodegradabili e compostabili.

Si tratta di un piccolo passo, è vero, ma ora, nel tentativo di riportare all’attenzione del Governo e del Parlamento la questione, il consiglio comunale di Firenze ha approvato all’unanimità una mozione per dire no alle tasse sui prodotti igienici essenziali per le donne (assorbenti, tamponi e coppette mestruali).

Si tratta di “una battaglia di civiltà. Non solo di equità, non solo di pari opportunità ma proprio di civiltà. Il ciclo mestruale è una funzione naturale dell’organismo femminile e quindi è necessario l’uso dei beni igienici femminili. Non sta alla donna scegliere se e quando avere il ciclo ma sta a noi scegliere se e come tassarlo”, spiega Laura Sparavigna, prima firmataria dell’atto.

Il tema è molto caro a Striscia la notizia, che da anni si batte per la parità dei sessi. In particolare Rajae si era occupata di raccogliere le firme di diversi volti noti per cercare di attirare l’attenzione del Parlamento.

In questo servizio la nostra inviata ci spiega perché sarebbe giusto togliere – o perlomeno abbassare – l’Iva sugli assorbenti.


“Questa tassa, non solo è inaccettabile sul piano sociale e culturale, ma è anche causa del fenomeno” chiamato “povertà mestruale, ovvero del disagio, anche per ragioni economiche, nel non potersi garantire un’igiene adeguata durante tutto il periodo mestruale attraverso appositi dispositivi sanitari e in luoghi idonei”, prosegue Sparavigna.

L’Italia è uno dei pochi paesi occidentali che ancora tassa così pesantemente questo tipo di prodotti, che per le donne è un bene assolutamente necessario e primario.

In Paesi come Irlanda e Canada gli assorbenti sono già esentasse. In Scozia lo scorso febbraio il Parlamento ha approvato in prima battuta il Period Products Scotland Bill, rendendoli addirittura gratuiti.

“Vogliamo che il consiglio si faccia promotore di questa battaglia di giustizia e equità sociale, sia sollecitando il governo e il Parlamento a prevedere un’immediata riduzione in attesa di una totale detassazione dei beni essenziali alla salute e all’igiene femminile”, che verificando “la possibilità con farmacie fiorentine-Afam di applicare prezzi particolarmente contenuti e promozionali“, ha concluso la consigliera Laura Sparavigna.

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