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Agrigento, per i 4 Suv due dipendenti devono pagare 120 mila euro

Agrigento, per i 4 Suv due dipendenti devono pagare 120 mila euro

Agrigento, per i 4 Suv due dipendenti devono pagare 120 mila euro

Arriva la prima sentenza della Corte dei Conti: condannati un’ex dirigente e una impiegata, avevano speso per i Suv quasi tutti i fondi del Ministero per il sostegno all’infanzia. Il Codacons chiede le dimissioni del sindaco e dell’assessore.

Ricordate la vicenda dei quattro Suv acquistati dal Comune di Agrigento con i fondi destinati ai servizi di sostegno dell’infanzia? È arrivata la prima sentenza della Corte dei Conti, che condanna due persone (un’ex dirigente e una impiegata del Comune siciliano) a risarcire 120 mila euro.

Quattro Suv pagati 120 mila euro, soldi giunti ad Agrigento dal Ministero della Famiglia

La sentenza risale a sette giorni fa, ma è stata resa pubblica solo oggi, 31 marzo 2023: si scrive che i due dipendenti avevano agito «con pervicacia» per spendere tutti i soldi giunti ad Agrigento dal Ministero della Famiglia ed evitare così una figuraccia all’amministrazione locale. Il problema – come racconta Stefania Petyx in questo servizio per Striscia la notizia il 27 gennaio 2022 – è che dei 135 mila euro ricevuti, quasi tutti (cioè 120 mila) sono stati spesi per i quattro Suv. E per di più il Comune di Agrigento aveva in organico un solo autista.

Ora i due dipendenti del Comune (uno, nel frattempo, è diventato ex) dovranno risarcire 120 mila euro al Ministero della Famiglia. Si erano difesi invocando la «necessità» di spendere in qualche modo i fondi che l’ente non era riuscito a utilizzare per lo scopo principale del finanziamento, cioè servizi destinati ai più piccoli. Ma i giudici gli hanno dato torto: «L’inutilizzabilità del fondo per le asserite iniziative natalizie presso la locale ludoteca o l’asserita assenza di pulmini in pronta consegna, anche ove pienamente provate, non giustificherebbe comunque in alcun modo l’impiego delle risorse per finalità estranee rispetto a quelle per le quali erano preordinate specie in considerazione della possibilità di restituire la sola quota di finanziamento non impegnata». Non ci sono scuse, insomma. Neppure per il Codacons, che ora chiede le dimissioni immediate del sindaco di Agrigento e dell’assessore competente.

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