Svolta giudiziaria per la vicenda delle auto pagate dagli acquirenti a Peschiera del Garda ma mai consegnate: il venditore è sato arrestato dalla Guardia di Finanza il giorno dopo la messa in onda dell'inchiesta di Moreno Morello per Striscia la notizia. La Procura di Verona parla di «trenta episodi di truffa»...
Decine di persone hanno pagato migliaia di euro per auto mai consegnate: l’11 aprile Striscia la notizia ha puntato i riflettori sul caso che a Peschiera del Garda ha coinvolto numerosi cittadini. Il Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Verona ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di Mauro Gianmoena, l’uomo al centro di questa storia, che il 12 aprile è stato arrestato dalla Guardia di Finanza a Roma.
Moreno Morello è tornato a fare luce sulla vicenda anche nella puntata di mercoledì 17 aprile del tg satirico di Canale 5, in onda alle 20.30. L’inviato ha raggiunto la rivendita di auto nell’occhio del ciclone, che questa volta aveva però i sigilli sulla porta perché nel frattempo è stata messa sotto sequestro preventivo. In questo servizio Morello intervista il comandante provinciale della Guardia di Finanza di Verona Italo Savarese.
Secondo una nota della Procura sarebbero ben 30 gli episodi di truffa contestati ad oggi per il periodo compreso tra il giugno 2022 e il gennaio 2024 da altrettanti acquirenti.
Il procuratore della Repubblica Raffaele Tito, rivolgendosi direttamente a Striscia la notizia, ha scritto: «Il vostro costante impegno verso i troppo frequenti fenomeni truffaldini che avvengono nel nostro Paese deve servire non solo per far emergere lo specifico caso, sì da stimolare ulteriormente gli organi inquirenti ma anche per educare i cittadini». E aggiunge: «Mi auguro che la vostra attenzione per questa specifica vicenda, peraltro già da tempo sotto la lente di ingrandimento di questa Procura e della GdF di Peschiera del Garda, possa contribuire a disvelarla fino in fondo».
Peschiera del Garda. Il servizio di Morello dell’11 aprile sulle auto pagate e mai consegnate
Alcune delle persone intervistate dall’inviato di Striscia nel servizio dell11 aprile 2024 hanno atteso due anni la consegna mai avvenuta dell’auto: nel servizio dell’11 aprile emergevano le testimonianze di un padre e di una figlia che, dopo aver versato un acconto di 500 euro per un’utilitaria, pagarono in tutto una somma di 14.400 euro, senza ottenere nulla in cambio. I due hanno chiesto l’annullamento del contratto ma si sono visti riconsegnare solo la piccola caparra.
E a quel punto è scattata una delle denunce ai carabinieri della cittadina gardesana. Stessa sorte per due coniugi, stesse promesse.
Dietro lo “schermo” di società differenti, Gianmoena avrebbe messo in atto la sua attività di compravendita di veicoli usati, pubblicizzando i mezzi anche su Internet. L’arrestato si offriva di vendere le auto a prezzo conveniente purché il pagamento avvenisse in modo anticipato, con riserva di consegnare le vetture nei 20 giorni successivi: vetture che non risultavano nemmeno di proprietà di Mauro Gianmoena, che in realtà ne aveva disponibilità solo a titolo di noleggio.
Il Gip ha disposto il sequestro dei proventi delle truffe ipotizzate, una villetta e quote di società di capitali
Su richiesta del sostituto titolare delle indagini il Gip ha anche disposto un sequestro equivalente a 274.835 euro, corrispondente ai proventi delle truffe e le Fiamme Gialle sono riuscite a mettere sotto sequestro una villetta usata come abitazione oltre a quote di società di capitali, otto orologi preziosi e gioielli.
Sotto la direzione della Procura della Repubblica di Verona alle indagini – dalle quali emerge dunque anche la successiva contestazione del reato di autoriciclaggio – hanno preso parte ufficiali e agenti di Polizia giudiziaria della GdF.
Aggiornamento del 17 luglio 2024: con provvedimento del 26 aprile 2024 il tribunale distrettuale del riesame di Venezia ha dichiarato la perdita di efficacia della misura cautelare e ordinato la rimessione in libertà del sig. Mauro Gianmoena; con provvedimento del 6 giugno 2024 il tribunale di Verona ha accolto la domanda di riesame delle ulteriori misure cautelari applicate al sig. Mauro Gianmoena, con conseguente dissequestro e restituzione dei beni sequestrati a quest’ultimo.