Ricordate Casteldaccia, il paesino in provincia di Palermo in cui l’esondazione di un fiume nel 2018 aveva spazzato via una villetta con due famiglie causando la morte di nove persone?
Proprio lì sindaco, vicesindaco, un assessore e due funzionari comunali sono stati arrestati all’alba dai carabinieri per corruzione, falso materiale e ideologico e abuso d’ufficio.
Dalle indagini, partite proprio in seguito alla tragedia di un anno fa, è emerso che avrebbero chiesto agli imprenditori soldi e assunzioni di parenti e amici in decine di casi di corruzione fino a questa estate.
Per questo sono finiti ai domiciliari il sindaco di Casteldaccia Giovanni Di Giacinto, il vice Giuseppe Montesanto, l’assessore Marilena Tomasello, il funzionario Rosalba Buglino e un geometra dell’ufficio tecnico, Salvatore Merlino.
Nel registro degli indagati risultano anche altre persone, tra cui imprenditori e commercianti che avrebbero pagato.
Una prassi che, da quanto emerso, parrebbe consolidata da oltre due anni, con il sindaco che avrebbe esercitato il proprio potere promettendo lavori e appalti in cambio di assunzioni e in alcuni casi anche di denaro.
Proprio il sindaco e altri amministratori comunali erano già iscritti nel registro degli indagati per concorso in omicidio colposo dopo la morte delle nove persone causata dall’esondazione del fiume Milicia. Da qui sarebbe partito l’altro filone di indagine che ha portato ai recenti arresti.
Di Casteldaccia ci eravamo occupati lo scorso 14 novembre, quando Stefania Petyx era andata proprio dal sindaco Di Giacinto per capire come mai il territorio dell’alluvione non fosse stato messo in sicurezza a distanza di un anno dalla tragedia.
Guardate cosa ci aveva risposto.
La notizia di oggi di certo non aiuta i residenti della zona, che già da un anno aspettano che siano eseguiti dei lavori.
Ma noi non ci arrendiamo, la nostra inviata continuerà a monitorare la situazione e a spingere perché qualcosa si muova.