Justin Bieber, Paris Hilton e Serena Williams sono solo alcuni nomi delle superstar accusate di aver ingannato gli investitori, inducendoli ad acquistare token, gettoni digitali e non riproducibili, a prezzi esagerati. La lista delle celebrità che Yuga Labs (la società ideatrice dei Token dei Bored Ape Yacht Club, detti BAYC)) avrebbe pagato per promuovere con l’inganno i suoi NFT è lunga.
I 37 coinvolti
Le persone coinvolte sono 37 e tutte dovranno difendersi dall’accusa di essersi spacciati come clienti per sponsorizzare gli NFT, senza rivelare di essere stati pagati per farlo. Lo scopo era gonfiare il prezzo dei gettoni virtuali, frodando gli eventuali investitori. Altri nomi di personaggi coinvolti nella vicenda sono Jimmy Fallon, Gwyneth Paltrow, Kevin Hart, DJ Khaled, Madonna, Steph Curry, Post Malone, The Weeknd e Serena Williams.
Da chi parte la causa
A denunciare la truffa sono stati gli investitori dei Bored Ape Yacht Club, Adonis Real e Adam Titcher, che dichiarano di essere stati indotti ad acquistare i token a prezzi folli e sulla base delle informazioni falsate fornite dalle superstar. Inoltre, i due investitori hanno dichiarato che le celebrità facevano parte di un piano per incrementare le entrate, il che portava a un aumento degli interessi e di conseguenza dei prezzi degli NFT.
La risposta di Yuga Labs
Non è mancata la risposta di Yuga Labs: “queste affermazioni sono opportunistiche e parassitarie. Crediamo fermamente che siano senza merito e non vediamo l’ora di dimostrarlo”.
Gli NFT, una giungla dove è difficile districarsi
Delle difficoltà legate al mondo dei Non-Fungible Token Striscia la Notizia se ne è occupata più volte negli anni. E di recente Marco Camisani Calzolari ha provato a fare luce proprio sul caso delle celebrities che promuovono in modo non trasparente i tokens.