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Dopo il caos delle multe, a Torino arrivano i monopattini elettrici in condivisione

Dopo il caos delle multe, a Torino arrivano i monopattini elettrici in condivisione

Dopo il caos delle multe, a Torino arrivano i monopattini elettrici in condivisione

Sono passate solo poche settimane dalle polemiche per il caos sulla regolamentazione per chi utilizza i monopattini elettrici, ma a Torino sembrano aver già voltato pagina.

Il 15 novembre il Comune ha aperto le buste del bando riguardante la cosiddetta micromobilità, rilevando le offerte di sette società interessate a investire nel capoluogo piemontese grazie alle app di sharing. Il bando rimane aperto, per consentire anche ad altri di proporsi, ma queste sette aziende sono ora al vaglio dell’assessorato alla viabilità.

I primi monopattini in condivisione potrebbero vedersi in strada già entro la fine del mese. Tutto questo nonostante le polemiche della fine del mese scorso, che avevano portato alle dimissioni – poi rientrate – del comandante della polizia locale in seguito alle multe salatissime che erano state date ad alcuni cittadini.
Tra questi anche un giovane lavapiatti che si era visto recapitare una contravvenzione di oltre seimila euro.

Per questo la nostra Rajae si era recata a Torino per documentare la situazione e fare un po’ di chiarezza nella confusione imperante riguardo a decreti, regolamenti e multe.


Gli operatori non si sono scoraggiati e hanno messo a disposizione le loro flotte. «Ogni società ha presentato la richiesta di poter mettere in strada il numero massimo di mezzi consentiti, cioè 500 monopattini a testa. Per ora nessuno ha proposto i segway, che sono mezzi più costosi e di più difficile gestione», spiegano dal Comune.

Secondo quanto appreso da La Stampa, le verifiche di Palazzo Civico potrebbero concentrarsi particolarmente sul requisito dell’assicurazione richiesta per il risarcimento di eventuali danni.

Non solo monopattini. Tra i mezzi che presto potrebbero iniziare a circolare per Torino anche le biciclette elettriche a pedalata assistita, proposte da uno degli operatori che si sono candidati al bando. Per il capoluogo piemontese sarebbe la prima volta.

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