Fa discutere il rapporto trapelato nelle ultime ore da Meta, la holding che gestisce Facebook, che rischia di scatenare nuove polemiche sul modo in cui l’azienda gestisce i dati dei suoi quasi 3 miliardi di utenti.
L’indiscrezione pubblicata dal sito Engadget e ripresa dal nostro esperto digitale MCC sui suoi social, riguarda il report redatto dal gruppo di Privacy Engineers di Facebook Ad, dal quale emergerebbe che il popolare social network non avrebbe “un livello di controllo adeguato e comprensibilità su come gli utenti utilizzano i dati e quindi non può effettuare con sicurezza modifiche alle policy o impegnarsi in vincoli del tipo ‘non usiamo i dati X per lo scopo Y’”.
Questa potrebbe essere l’ennesima bufera mediatica che l’azienda si trova ad affrontare, dopo lo scandalo di Cambridge Analytica e del presunto utilizzo dei dati personali di migliaia di utenti Facebook, impiegati per secondi fini.
Quello della privacy sui social network è un tema sempre più sensibile per gli utenti. Per questo è fondamentale che le persone sappiano quali possono essere le insidie del digitale e le ripercussioni che un utilizzo sconsiderato dei dati potrebbe avere.
Il lavoro di Marco Camisani Calzolari va proprio in questa direzione: rendere sempre più consapevole il pubblico (missione recentemente al centro di uno studio della UCL di Londra).
Il nostro inviato si è più volte occupato dei rischi – così come delle opportunità – dei social network per la privacy, proponendo esperimenti interattivi con il pubblico e rispondendo alle domande degli utenti.
Il mondo della tecnologia poi è talmente in continua evoluzione che le insidie possono essere sempre dietro l’angolo, anche per un esperto come lui. Lo stesso MCC, infatti, è stato vittima di un furto d’identità messo in atto da alcuni malintenzionati che volevano usare la sua immagine per imbrogliare gli utenti.