Oggi, 16 ottobre, si celebra la Giornata Mondiale dell’Alimentazione, un’occasione per riflettere sul significato profondo del cibo: non solo nutrimento o motore economico, ma leva culturale, sociale e ambientale capace di influenzare la vita delle comunità.
Striscia la notizia è stata tra le prime trasmissioni a parlare di questi temi, sensibilizzando il pubblico sull’importanza di un’alimentazione consapevole e di un sistema più giusto e sostenibile. Attraverso i servizi dei suoi inviati, il tg satirico ha raccontato la sicurezza dei prodotti, la tutela della biodiversità, la lotta agli sprechi e la valorizzazione delle buone pratiche.
Jimmy Ghione aveva affrontato il tema dello spreco alimentare, raccontando le iniziative nate per contrastarlo e spiegando come funziona il Banco Alimentare. Nel suo servizio, Ghione mostrava come il cibo avanzato nei ristoranti, invece di essere buttato via, potesse essere raccolto e destinato a chi ne ha più bisogno. Un messaggio chiaro e ancora attuale: no allo spreco e sì alla solidarietà.
Ghione ha poi mostrato immagini shock da Roma, documentando tonnellate di cibo buttato da alcuni supermercati: pane, pizze e frutta ancora confezionata, finiti nei compattatori dei rifiuti. Un operatore parlava di oltre 3.000 chili di cibo gettato ogni giorno, che avrebbe potuto sfamare centinaia di persone.
Max Laudadio si era occupato proprio del tema dello spreco alimentare, con un servizio da Milano in cui denunciava una pratica purtroppo comune a molte attività di ristorazione: buttare via cibo avanzato ma ancora perfettamente commestibile.
In un’altra inchiesta, Laudadio accese i riflettori sulle “dark kitchen”, documentando le condizioni di una di queste realtà in un capannone industriale a Milano, dove da una piccola cucina venivano serviti oltre 20 ristoranti, con rischi di contaminazione e scarsa trasparenza per i consumatori.
Parlando di anti-spreco, Paolo Marchi incontrò lo chef Giovanni Giberti della pasticceria Pavé per la rubrica “Capolavori italiani in cucina”, raccontando la “Colomba del giorno dopo”, un dolce tipico di Pasqua rivisitato in chiave di recupero.
Rimanendo sul tema, Luca Galtieri mostrò il “Risotto a chilometro sotto zero”, realizzato all’Istituto alberghiero Carlo Pisacane di Salerno, preparato con avanzi e scarti come gambero rosso, carciofo bianco, bucce di cipolla e polvere di gambero rosso.
Infine, Davide Rampello ha portato il pubblico alla scoperta del nobile cibo di strada, raccontando il rustico leccese e la storia di Oronzo e della sua famiglia, che portano avanti il locale aperto a Lecce nel 1860. Un esempio, tra tanti in Italia, di come il cibo non sia solo nutrimento, ma anche valore sociale: strumento di incontro, custode della tradizione e modo per valorizzare il territorio e i suoi sapori autentici.