La data è stata fissata: è il 16 gennaio 2023. Quel giorno, verrà demolito il bunker-nascondiglio del boss Michele Zagaria. La vicenda è iniziata il 7 dicembre 2011, il giorno della cattura del boss. Da allora tutto si è fermato, fino a oggi. Nel 2021 Striscia la Notizia si è occupata della villa di Casapesenna (Caserta), nel cui bunker sotterraneo 10 anni prima era stato arrestato il camorrista dopo 16 anni di latitanza. Finalmente le istituzioni hanno deciso di fare qualcosa.
L’operazione
Il 16 gennaio arriveranno le ruspe in via Mascagni a Casapesenna e abbatteranno il bunker. L’intenzione, poi, è riempire di cemento la villa. A darne l’annuncio è stata la Regione Campania, che ha annunciato il tombamento del rifugio sotterraneo dove si nascondeva il boss Michele Zagaria detto “Casastorta”, l’ultimo capo del clan dei Casalesi. Anche il Viminale ha messo la firma su quest’iniziativa, per la quale è stato approvato un finanziamento di circa 106 mila euro a carico della Regione Campania. Del lavoro di demolizione e riempimento di cemento se ne occuperanno i Vigili del Fuoco del comando provinciale di Caserta, con il supporto dei nuclei specializzati di Napoli e Roma. Sarà la fine del nascondiglio e della storia dell’ex boss Michele Zagaria, ora rinchiuso nel carcere di Milano-Opera al 41 bis, con una condanna a 3 ergastoli.
Una villa mai demolita
Luca Abete, insieme alla giornalista Marilù Musto, si è occupato di ricostruire l’intera vicenda di Michele Zagaria. In questo servizio, l’inviato si reca a Casapesenna e cerca di capire se, dopo l’arresto del boss, la villa sia stata effettivamente confiscata. Abete chiede spiegazioni al sindaco Marcello De Rosa, ma le risposte che riceve delineano una situazione più complicata del previsto.
Un ulivo per il futuro
Dopo l’intervento dei Vigili del Fuoco, dell’ex nascondiglio se ne occuperà il Comune. L’idea è piantare un ulivo sul terreno sgombro dalle macerie. Un simbolo di pace su un luogo che per anni ha rappresentato la morte. Probabilmente non saranno contenti della demolizione della villa Vincenzo Inquieto e la moglie Rosaria Massa, coloro che ospitarono Zagaria e ne permisero la cattura. Infatti, sembra che ci fosse un accordo con i due legittimi proprietari della casa, secondo il quale dopo l’arresto del boss avrebbero mantenuto l’utilizzo dell’abitazione.