L’8 luglio 2024 è la Giornata internazionale del Mar Mediterraneo, celebrazione istituita 10 anni fa per sensibilizzare i cittadini sull’importanza del nostro mare e sui pericoli che ne minacciano la biodiversità. I servizi di Striscia la notizia.
Era il 2014 quando venne annunciata la nascita della Giornata internazionale del Mar Mediterraneo. Da allora l’8 luglio di ogni anno si celebra questa ricorrenza con l’obiettivo di creare consapevolezza sullo stato di salute del nostro mare. Un’occasione per ricordarci che le sue risorse non sono inesauribili. Nato circa 180 milioni di anni fa, il Mediterraneo bagna le coste di 21 Paesi, per un totale di circa 46mila chilometri. Come riportato dall’ISPRA, l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, ospita oltre 12mila specie, tra il 4 e il 12% della biodiversità marina del Pianeta. Una biodiversità sempre più in difficoltà a causa delle attività dell’uomo: la pesca eccessiva ed illegale, l’inquinamento da microplastiche, il traffico marittimo e l’invasione di specie aliene. Questi sono alcuni dei pericoli segnalati dal WWF che incidono sul delicato equilibrio dell’ecosistema del “Mare Nostrum”.
Striscia la notizia si è occupata più volte dei rischi che minacciano la biodiversità del Mediterraneo. Nel servizio del 30 marzo 2024 Max Laudadio si è infatti occupato di pesca sostenibile. In quell’occasione l’inviato si è recato a Rapallo, in provincia di Genova, dove una barca aveva pescato circa 60 quintali di orate. Come dichiarato da un testimone, il peschereccio sarebbe stato in attività nel mese di novembre, nel periodo delicato della riproduzione dei pesci. Nonostante il fatto che una prassi di questo tipo sia legale, l’inviato ha chiesto agli esperti e ai rappresentanti delle istituzioni quanto possa essere sostenibile questa pratica.
A Capraia uno degli allevamenti ittici più avanzati del Mar Mediterraneo
Ma è possibile lavorare rispettando il nostro mare e le specie che lo abitano. Nel servizio del 17 maggio 2024 Davide Rampello si è infatti recato in Toscana per parlarci di maricoltura, una pratica che permette di allevare orate e spigole nelle acque dell’isola di Capraia come fossero libere. Il paesaggio del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano fa da sfondo alla storia di quattro allevatori che hanno creato una vera e propria “fattoria del mare”. Nelle acque incontaminate dell’isola il ciclo di vita dei pesci è certificato biologico, senza uso di antibiotici lungo tutta la filiera.