Dopo i dubbi sulle reali capacità di filtraggio di U-Mask, la mascherina più amata da sportivi e vip, è sorto un nuovo interrogati.
Sul sito il dispositivo viene definito come “l’unica mascherina biotech dotata di una molecola in grado di distruggere i batteri, con una filtrazione del 99.9% e un’efficienza di 200 ore effettive di utilizzo”.
Sulla percentuale di filtrazione Striscia ha già avuto modo di esprimere alcune perplessità e di mostrare come alcuni test dimostrerebbero che le cose stiano diversamente.
Ora però, a essere sotto la lente d’ingrandimento è la seconda parte del claim della startup e cioè l’affermazione secondo cui i filtri interni alla mascherina avrebbero un’efficienza di 200 ore effettive di utilizzo.
Anche in questo caso, infatti, il calcolo sarebbe stato effettuato in modo alternativo e “curioso”, come ci mostrerà Moreno Morello nel prossimo servizio, da cui emergerà anche come la dichiarazione di conformità sarebbe stata firmata prima di aver effettuato buona parte dei test.
Ma non solo: per correre ai ripari, poco prima dell’inizio della trasmissione, U-Mask aveva inviato ai propri clienti una mail che conterrebbe delle informazioni che saranno confutate da Striscia.