Con lo smart working “il rischio che tu finisca per tracannarti un po’ di cervello è alto”. Con queste discutibili esternazioni il giornalista Massimo Giannini, sulle pagine del settimanale D – la Repubblica, si è schierato contro i promotori del lavoro da casa, scatenando l’ira dei lettori che hanno invaso i social di critiche contro l’editorialista. Giannini poi nel suo articolo sostiene che il lavoro in presenza offre “abitudini che non hanno prezzo”, tra cui quella di “uscire presto, nelle albe fredde d’inverno”.
Così il vendicatore dei giovani, l’inviato Francesco Mazza, alle 6 del mattino è andato davanti alla sede di GEDI, gruppo editoriale per cui lavora Giannini, per parlare con lui che, parafrasando ciò che scrive, per nulla al mondo si perderebbe l’alba fredda capitolina per andare a lavorare in presenza. Ma del giornalista nessuna traccia. «Non c’è. A quest’ora del mattino assolutamente no. E non so se arriva», commenta un addetto alla sicurezza all’inviato di Striscia.
Probabilmente il giornalista non pratica ciò che predica e si vede che quel giorno avrà scelto di lavorare da casa. «È proprio questo il punto: la differenza tra chi può scegliere (lui) e chi non può», commenta l’inviato.
Il servizio completo questa sera a Striscia la notizia (Canale 5, ore 20.35).