News

Micromobilità, parte la sperimentazione a Milano

Micromobilità, parte la sperimentazione a Milano

Micromobilità, parte la sperimentazione a Milano

Anche Milano dà il via alla sperimentazione in vista della rivoluzione sulla micromobilità. Da oggi monopattini, segway, overboard e monoruote elettrici potranno circolare anche nel capoluogo meneghino.

Ad annunciarlo è il Comune, che ha spiegato che in questi giorni si è conclusa la posa dei cartelli che indicano le strade sulle quali potranno muoversi liberamente e quali invece saranno precluse.

Sono in totale 130 i segnali stradali posti lungo la cintura esterna della città, che segnano ufficialmente il via alla sperimentazione, che proseguirà fino al 2021, così come si legge nelle linee guida del Ministero dei Trasporti diffuse lo scorso giugno.

La circolazione dei monopattini elettrici e degli altri veicoli che rientrano nella categoria della micromobilità sarà consentita nelle aree pedonali purché la velocità del mezzo non superi i 6 km/h e, solo per monopattini e segway, su piste e percorsi ciclabili, ciclopedonali e nelle zone 30 con il limite di velocità di 20 chilomentri orari.

Sono previste però delle eccezioni che riguardano alcune di queste strade o porzioni di esse all’ingresso delle quali sono stati messi 80 cartelli stradali di divieto di circolazione. Sono i tratti con la pavimentazione in pietra di fiume, corsie preferenziali (anche in Zone 30) contigue ai binari del tram, a meno che non siano in una sede stradale separata, nelle aree di parcheggio a fondo cieco, nelle gallerie pedonali.

Sarà possibile usare questi dispositivi anche nei percorsi ciclopedonali delle aree verdi solo successivamente all’approvazione da parte del Consiglio comunale di una modifica al regolamento del verde. 

Il Comune ricorda, infine, il rispetto delle regole anche per quanto riguarda la sosta, permessa negli stalli dedicati alle biciclette oppure al lato della strada.

La speranza è che non si verifichi il caos esploso a Torino, dove sono state date multe salatissime per via delle regolamentazione poco chiara.

Un servizio di cui si era occupata la nostra Rajae.



Il capoluogo piemontese ha risolto poi la questione e si è aperta anche ai servizi di sharing che metteranno a disposizione attraverso le app dei veicoli a noleggio.

Redazione web Striscia la notizia

Ultime News

tutte le news

Potrebbero interessarti anche...

vedi tutti

"Ho lavorato nel CPR di Milano e ho visto un girone infernale"

Rajae Bezzaz torna a occuparsi dei Centri di permanenza per i rimpatri, in particolare del CPR di via Corelli a Milano: un membro delle forze dell'ordine ha voluto dare la sua testimonianza sulle condizioni che lui definisce "disumane" in cui vivono gli ospiti della struttura, con la somministrazione di sedativi da parte di sedicenti dottori. Si tratta - dice - di "un sistema da terzo mondo" che non risolve il problema degli immigrati irregolari, anzi, ne crea di nuovi.

Matrimoni misti: se la sposa è musulmana non arrivano all'altare

Matrimoni misti: se la sposa è musulmana non arrivano all'altare

Rajae Bezzaz indaga sulla complessa realtà delle coppie formate da credenti di religioni diverse, l'unico tipo di unione in crescita in Italia che spesso però incontra molte difficoltà. Se la donna è musulmana e l'uomo è cristiano o ebreo e non ha intenzione di convertirsi, l'Islam è nettamente contrario. E pochi superano questo ostacolo in nome dell'amore. L'inviata raccoglie le opinioni di diversi stranieri che vivono in Italia.

Cittadinanza a punti, l'Italia è pronta per il sistema cinese?

Cittadinanza a punti, l'Italia è pronta per il sistema cinese?

Rajae Bezzaz indaga sul sistema di "credito sociale" inventato la Cina: ogni abitante, controllato ovunque dalle videocamere di riconoscimento facciale, ottiene un punteggio in base al suo comportamento pubblico e privato e così viene premiato o penalizzato. Funziona? Chi è appena tornato dal grande Paese asiatico racconta, altri preferiscono non esprimersi. È possibile importare quel metodo in Italia? Molti ne dubitano.