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Pippo Baudo e la “fake news” del palazzo ceduto a Berlusconi: ecco come andò veramente

Pippo Baudo e la “fake news” del palazzo ceduto a Berlusconi: ecco come andò veramente

Pippo Baudo e la “fake news” del palazzo ceduto a Berlusconi: ecco come andò veramente

Pippo Baudo ci riprova. Lo intervista Renato Franco per il Corriere della Sera, gli chiede un ricordo di Silvio Berlusconi e lui rispolvera un vecchio classico: la storia dell’elegante palazzo in viale Aventino che lui avrebbe dovuto cedergli come penale quando decise di rescindere il contratto che lo legava all’allora Fininvest. Sono fatti del 1988, che lui ricorda così: «Andai da Berlusconi a dirgli che volevo andarmene e lui mi rispose che dovevo pagargli una penale. Lui sapeva che non avevo tutti quei soldi e allora mi chiese di cedergli un palazzo di mia proprietà che gli stava molto a cuore. Io ormai mi ero fissato, volevo andarmene e gli dissi che andava bene, che ci saremo rivisti più avanti per firmare. Lui mi stoppò: firmiamo subito. Aprì una porta ed entrò un notaio. Aveva previsto tutto. Eh sì, mi ha fregato. Io volevo trattare, ma sull’atto c’era già scritto tutto, anche le particelle catastali. In quella palazzina di fronte alla Fao ci mandarono il Tg5. Enrico Mentana la chiamava Palazzo Baudo». 

Ma davvero andò così? Nel 2018 Valerio Staffelli si è fatto raccontare la vera storia dell’addio di Baudo alle reti di Silvio Berlusconi da uno che ha visto tutto. Anzi, che ha fatto tutto, Armando Gentile, per molti anni manager del Pippo Nazionale. Fu lui ad acquistare a un prezzo di favore dai sindacalisti della Cisl il palazzo di viale Aventino, e a firmare la cessione.

La sua storia è molto diversa. Intanto, dice di aver condotto lui la trattiva a casa di Berlusconi ad Arcore e di essere stato lui a proporgli di coprire il debito di Baudo con la palazzina, valutata molto di più di quanto l’aveva pagata. «Siamo di fronte a una persona che è bugiarda – conclude Gentile parlando di Pippo – quindi non dobbiamo assolutamente credere a quello che dice. Se lui dice 100, io dico 10. Però lui ha questa grande forza, si guarda allo specchio e si convince».

 

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