Il tapiroforo Valerio Staffelli si è occupato spesso, negli ultimi mesi della presenza sempre più massiccia di borseggiatori e (soprattutto) borseggiatrici a Milano. Non stupisce che il 31 gennaio anche Radio 105 gli abbia chiesto di parlare di questo. L’inviato, ospite del programma radiofonico Tutto esaurito condotto da Marco Galli & la ciurma, racconta il fenomeno che non è solo milanese, anzi, Staffelli spiega che le segnalazioni di ladri di borsette e cellulari sono sempre più numerose e arrivano da Roma e da altre città. «Il problema», spiega l’inviato di Striscia la notizia, «è che la legge non punisce severamente questi comportamenti illegali. Anzi, ultimamente, invece che stringere le maglie della giustizia, pare che la cosiddetta riforma Cartabia le abbia allargate». E così, ogni giorno, Staffelli armato di telecamera e con le sue “ragazze deterrenti”, scende in campo per contrastare chi ruba in metropolitana e nelle vie del centro. In questo servizio del 24 gennaio, per esempio, viene immortalata la reazione esasperata di un cittadino che ha sorpreso una “Zanza”, come le chiama Staffelli, mentre ruba sui vagoni del treno. Spinte, insulti e gestacci sono all’ordine del giorno.
E perché le autorità non fanno nulla per fermare le borseggiatrici? Nell’intervista, Staffelli spiega che i Carabinieri e la Polizia compiono egregiamente il proprio lavoro: fermano le ladre, le identificano e verificano se è stato emesso un “Daspo”, un provvedimento che limita le possibilità di movimento di chi lo subisce (c’è chi non può accedere alla metropolitana o addirittura ha il divieto di entrare in città). Poi, però, tutto si arena, magari perché queste ragazze sono o si dichiarano incinta e vengono quindi subito rilasciate, oppure per le nuove norme, che prevedono che anche in flagranza di reato non si possa procedere se il derubato non sporge querela. Insomma, è un circolo vizioso infinito che sembra bloccare ogni contromisura. Tra l’altro, questo fa sì che le vittime preferite di questi furti siano gli stranieri, che il più delle volte si fermano alla sola denuncia e tornano nel loro Paese senza poter portare il ladro in tribunale.
Borseggiatrici anche in altri Paesi, ma lì la legge è diversa e vengono fermate
Le borseggiatrici operano anche nelle metropolitane di altre città, Parigi, Barcellona, e in Paesi come Germania e Austria. Lì, però, la legge è diversa e quando si viene presi è molto più difficile rimettersi al “lavoro”. «Per ora l’informazione», conclude Staffelli, «è l’unico scudo contro questi comportamenti. Il mio consiglio: tenete le borse e i portafogli davanti quando salite sulla metro e non fatevi spingere».