Questa sera a Striscia la notizia (Canale 5, ore 20.35) la simbolica consegna, da parte di Valerio Staffelli, del Tapiro d’oro gigante a Claudio Baglioni, avvenuta venerdì sera davanti al Teatro Carani di Sassuolo, dove il divino Claudio stava per ricevere il Premio Pierangelo Bertoli 2024.
Alla base della consegna dell’aureo e gigantesco perissodattilo sta il sequestro, richiesto e ottenuto (in attesa del processo) dal “cantautore” presso il Tribunale di Monza, del libro “Tutti poeti con Claudio”, una raccolta di versi di scrittori e poeti che, naturalmente a loro insaputa, hanno collaborato ai testi delle “sue” canzoni. Un passerottone modello extralarge accompagnava Staffelli, gironzolandogli intorno spaesato e amareggiato per la scelta censoria del suo amato padroncino.
Eppure, in netta contrapposizione con questo grave atto di censura – ed ecco allora la spiegazione del Tapirone – Baglioni ha ricevuto il Premio Pierangelo Bertoli 2024. Tra le motivazioni del riconoscimento, i sessant’anni di carriera del divino Claudio, caratterizzati dall’esposizione in musica di temi universali come l’amore, i diritti civili, la libertà e l’integrazione. Esattamente gli stessi affrontati dagli ignari poeti e scrittori che, con il loro talento, hanno arricchito, “strada facendo”, i testi delle sue canzoni. Un esempio sugli oltre cento portati alla luce da Striscia? La canzone “Mai più come te”. Nel testo, la frase “E com’è sempre tardi per amare, l’amore è la pena da scontare per non volere stare soli e meglio è amare e perdere che vincere e non amare mai”, è costruita con un puzzle di tre testi di altrettanti poeti. Messi in fila: “Ma come è sempre tardi per amare”, di Salvatore Quasimodo, “L’amore è un castigo. Veniamo puniti per non essere riusciti a rimanere soli”, di Marguerite Yourcenar e “E’ meglio aver amato e perso che non aver amato mai”, di Alfred Tennyson (qui il servizio del 13 maggio 2024).
Prima e durante il momento della premiazione, è andato in scena un vero e proprio inno alla libertà. L’inviato di Striscia, davanti al Tapirone d’oro, ha enunciato a gran voce un proclama, redatto in stile risorgimentale, il cui contenuto è stato riportato anche su volantini distribuiti sia fuori dal teatro da due “Baglioncine”, fan avvilite e deluse dal loro idolo quanto il povero passerottone, sia lanciati dalla galleria del teatro verso la platea per segnalare, nel momento esatto della consegna del Premio, a spettatori e cittadini, l’inaudito atto liberticida compiuto nei confronti del Tg satirico. Rivendicando così i fondamentali diritti di espressione e di satira e contestando il fatto che, inspiegabilmente, il Premio “a Muso duro” sia stato consegnato a un “Muso mollo”. Abbasso il censore, abbasso la plastica, viva la libertà!
Il servizio completo questa sera a Striscia la notizia (Canale 5, ore 20.35).