News

Viadotto Himera, Anas nella bufera per i ritardi: apertura slitta a settembre

Viadotto Himera, Anas nella bufera per i ritardi: apertura slitta a settembre

Viadotto Himera, Anas nella bufera per i ritardi: apertura slitta a settembre

Il viadotto Himera non s’ha da fare. Non nei tempi previsti perlomeno. L’apertura prevista per luglio, già in ritardo sul primo prospetto, slittata infatti a settembre.

Ma andiamo con ordine. 

Nel 2015 il ponte sulla Palermo-Catania crolla a causa di una frana, dando il via a un vero e proprio calvario per automobilisti e autotrasportatori, costretti a utilizzare strade alternative spesso impervie. 

Per tamponare si ricorre a una costosa bretella, dalla percorrenza non proprio rapida.

Tutto questo in attesa della riapertura del viadotto. Ma fino al 2018 non si muove nulla. La totale assenza di lavori è stata anche documentata da Stefania Petyx in uno dei suoi servizi sul caso.

Nel maggio 2018 finalmente la buona notizia: Anas dà il via ai lavori, la cui chiusura è prevista per settembre 2019.

Peccato che a gennaio 2020, quando Stefania Petyx si è recata nuovamente sul luogo, la situazione era ancora piuttosto avvilente.

Ecco cosa ci aveva mostrato la nostra inviata solo pochi mesi fa.


Da quelle immagini era già abbastanza evidente che i lavori fossero parecchio indietro

E infatti proprio in questi giorni ha iniziato a girare la notizia dell’ennesimo rinvio, da luglio (prima si era detto maggio) a settembre, che ha mandato su tutte le furie l’assessore regionale alle Infrastrutture Marco Falcone. 
 

Le dichiarazioni dell’assessore Falcone su Anas

“Stamane dobbiamo prendere atto di un’amara realtà: i lavori al viadotto Himera subiranno l’ennesimo rinvio di un altro mese e mezzo rispetto all’ultima data indicata dall’Anas per la consegna dell’opera, cioè luglio – ha detto Falcone – Dinanzi ai continui ritardi sulla costruzione di meno di 300 metri di autostrada, un cantiere diventato un’agonia lunga cinque anni, le date e le promesse lasciano il tempo che trovano. Oggi chiediamo al Ministero delle Infrastrutture di intervenire una volta per tutte: si rescinda il contratto con l’impresa appaltatrice e si sollevi l’Anas dalla responsabilità dell’opera”.

“Ai ritardi dovuti all’emergenza coronavirus – spiega l’assessore – su cui siamo stati naturalmente comprensivi – prosegue l’esponente del Governo Musumeci – si sommano ulteriori rallentamenti che trovano giustificazione solo nell’incapacità di Anas a far rispettare tempi e scadenze. Il Ministero delle Infrastrutture, adesso, è chiamato a sanare la ferita di un’Italia a due velocità sul piano infrastrutturale”, prosegue Falcone, facendo riferimento alla rapidità con cui è stata trovata una soluzione per il Ponte Morandi di Genova, diversamente da quanto accaduto in Sicilia, in cui a distanza di cinque anni ancora non si vede un termine.

“Chiediamo – conclude Falcone – che l’impresa e l’Anas lascino il viadotto Himera e che il ministro Paola De Micheli affidi alla Regione il commissariamento dell’opera con poteri sul modello attuato a Genova per il ponte Morandi”.
 

L’ira dei sindacati

Anche i sindacati sono intervenuti sulla questione, invocando l’intervento del governo. In una nota firmata dal segretario generale della Filca Cisl, Paolo D’Anca e dai segretari della Feneal Uil e Fillea Cgil, Francesco Di Martino e Mario Ridulfo si legge: “Non è  piu’ tollerabile l’ennesimo rinvio dei lavori del viadotto Himera. È necessario che intervenga urgentemente il governo nazionale e si convochi un incontro con la Regione e l’Anas per trovare una soluzione immediata e mettere fine a questa telenovela ridicola, che pesa come un macigno sul destino dei siciliani. Basta rimpalli e stop, è arrivato il momento delle responsabilità, ognuno faccia la sua parte. Riteniamo che sia improcrastinabile la convocazione di un tavolo tecnico con tutti gli interlocutori interessati per discutere del viadotto Himera e di tutte le altre opere incompiute perche’ non è piu’ tempo dello scarica barile, e degli spot ma bisogna passare una volta per tutte delle parole ai fatti”.
 

La versione di Anas sui ritardi per la riapertura del viadotto Himera

Netta la replica dell’azienda: “In merito ai tempi di realizzazione del nuovo viadotto Imera sull’autostrada A19 Palermo-Catania, Anas chiarisce che l’ulteriore slittamento della data di ultimazione è imputabile esclusivamente all’emergenza Covid-19. Tale evento – come è noto a tutti – ha impattato negativamente sull’intera filiera produttiva, dilatando i cronoprogrammi di tutti i cantieri in corso”.

“Nel caso specifico – si legge in una nota dell’Anas – l’impresa fornitrice del nord Italia è stata costretta a rallentare fortemente la produzione e, quindi, la successiva fornitura degli appoggi in acciaio dell’impalcato del viadotto. Al di là di ogni valutazione sul rispetto dei tempi da parte dell’impresa appaltatrice, in generale la rescissione di un contratto in fase avanzata o, come nel caso dell’Imera, in via di completamento, comporta una forte dilatazione dei tempi di esecuzione complessivi. Le sole procedure per espletare una nuova gara d’appalto sarebbero infatti, anche nel caso dell’Imera, di gran lunga superiori al tempo necessario per portare a compimento l’opera. Anas prosegue, pertanto, il suo impegno nel seguire i lavori e portarli a termine limitando i ritardi”.“

Ultime News

tutte le news

Potrebbero interessarti anche...

vedi tutti
Sui social si banna il fratello di Paolo Borsellino ma non il figlio di Totò Riina che omaggia Cosa Nostra

Sui social si banna il fratello di Paolo Borsellino ma non il ...

TikTok ha bannato fino al 2035 il profilo social di Salvatore Borsellino, fratello del magistrato Paolo vittima di Cosa Nostra, a causa di un video nel quale Salvatore criticava la scelta del presidente Mattarella di aver firmato il Decreto Sicurezza. Negli stessi giorni e senza alcuna ripercussione, Salvuccio Riina, figlio del capo dei capi, ostentava la bella vita e omaggiava il padre su Instagram. Infine, ha messo anche all'asta un ritratto del padre realizzato da un fan

Il problema più grande a Palermo non è il traffico, sono le buche

Il problema più grande a Palermo non è il traffico, sono le ...

Per oltre 20 anni non è quasi stata fatta manutenzione sulle strade, ci spiega Stefania Petyx mostrandoci buche di ogni tipo lungo arterie principali e secondarie della città. E gli incidenti possono avere esiti anche mortali come nel caso del motociclista finito in una voragine lo scorso maggio, lungo la circonvallazione. Anche i marciapiedi sono un campo minato: per i genitori con passeggino spostarsi diventa un incubo. Ma ora qualcosa si muove…

Alla Biennale dello scarico di Palermo l'accesso è libero: Petyx e i wc abbandonati

Alla Biennale dello scarico di Palermo l'accesso è libero: Petyx ...

Cessi ovunque, tra le macerie di ristrutturazioni e cantieri. Stefania Petyx ci accompagna con ironia dentro una mostra permanente in cui spiccano "opere d'arte" che i privati cittadini non hanno smaltito in discarica: spiccano Re Cesso vicino a Palazzo Reale e Pro Cesso in zona Tribunale. L'inviata chiede a chi si occupa delle Risorse Ambientali se esistano sanzioni in merito. Eccome! Da 6mila euro a oltre 26mila (e rischi nel penale) per l'abbandono di grandi quantità di scarti…

Vino, pellicce e

Vino, pellicce e "botti" grazie all'assegno d'inclusione: inchiesta ...

Lo strumento che ha sostituito il reddito di cittadinanza secondo il governo Meloni avrebbe dovuto essere a prova di furbetto: invece dalle inchieste di Striscia pare che l'assegno d'inclusione "includa" troppe persone che si approfittano del Welfare, come ci racconta Stefania Petyx in Sicilia. L'ADI dovrebbe dare diritto solo a generi di prima necessità. Ecco che invece la proposta di comprare vino, whisky, pellicce e fuochi d'artificio con l'assegno viene accettata senza problemi…

La pista ciclabile tra curve impossibili e

La pista ciclabile tra curve impossibili e "trappole" pericolose: ...

Stefania Petyx ci mostra il nuovo percorso ciclabile di Palermo, che prevede uno sviluppo di 28 chilometri: deve essere completato entro il 2026 per non perdere gli oltre 7 milioni di euro del PNRR. Ma tra segmenti che finiscono nel nulla e pezzi di barriera che diventano trappole pericolose, la pista pare psichedelica. Una ciclabile fatta in fretta e furia, secondo molti intervistati. Certo è che in città sono pochi quelli che scommettono sulla mobilità sostenibile…

A Palermo funzionerebbe l'app per segnalare le infrazioni stradali altrui e guadagnarci?

A Palermo funzionerebbe l'app per segnalare le infrazioni stradali ...

In Svezia è operativa Scout Park, l'app che permette ai cittadini di segnalare le auto parcheggiate in modo irregolare e di guadagnarci: 4 euro per ogni infrazione comunicata ed accertata dalle forze dell'ordine. Come ci racconta la nostra Stefania Petyx, a Palermo si potrebbero fare circa 100 euro in 5 minuti, vediamolo assieme e sentiamo cosa ne pensano i cittadini. In termini di legge sarebbe poi possibile mutuare l'esperimento svedese in Italia?

Famiglie che occupano per necessità: a volte c'è un lieto fine?

Famiglie che occupano per necessità: a volte c'è un lieto fine?

C'è chi occupa case togliendo abitazioni a chi ne ha diritto. Ma c'è anche chi è spinto a certe scelte per necessità: è successo a Palazzo La Rosa, proprietà del Comune di Palermo. Cinque famiglie in condizioni di disagio vivevano in stanze con infiltrazioni e muffa, che deturpavano tra l'altro i begli affreschi Liberty. Dopo l'ultimo servizio di Striscia la situazione si è sbloccata come racconta Stefania Petyx: lo stabile ospiterà uffici comunali. E le famiglie?

L'estorsione del

L'estorsione del "cavallo di ritorno": tra riscatto e ricatto

Stefania Petyx si trova a Palermo e ci parla del fenomeno del "cavallo di ritorno". Si parte dal furto di un'auto, una moto o una bici. Poi viene chiesto un riscatto che si aggira tra i 500 e i 1000 euro. Cifre non elevate per invogliare le vittime a pagare. Chi paga e non denuncia, per convenienza o per paura, incorre nel reato di favoreggiamento. Come difendersi? Occorre in primis denunciare. L'inviata intervista Luca Morrone, Comandante del Nucleo Radiomobile di Palermo

Palermo, la grande novità non è il ponte sullo Stretto ma la raccolta differenziata

Palermo, la grande novità non è il ponte sullo Stretto ma la ...

Stefania Petyx ci racconta come i palermitani hanno reagito all'introduzione della raccolta differenziata. Basterebbe tener d'occhio il calendario e stare attenti ai sacchetti ma c'è chi non sa proprio se plastica, toner, pezzi di polistirolo e carta vadano tenuti distinti o meno. Non tutti: c'è chi sa bene che le batterie sono rifiuti speciali! E in centro alcuni angoli sembrano un immondezzaio... Qualcuno però critica la società che gestisce e distribuisce i bidoni

Ballarò, il mercato coperto verrà mai aperto?

Ballarò, il mercato coperto verrà mai aperto?

Stefania Petyx e la sua troupe, di recente, sono stati aggrediti violentemente da 3 soggetti nel cuore di Ballarò, storico mercato di Palermo. Pensavano che Striscia fosse lì per documentare i traffici di droga del quartiere. In realtà stava registrando un servizio sull'area del nuovo mercato coperto, costruita ma mai aperta al pubblico e, nel frattempo diventata zona di degrado e… spaccio appunto. Strappiamo una promessa all'assessore

Pugni e spintoni a Stefania Petyx e alla sua troupe nei pressi del mercato Ballarò di Palermo

Pugni e spintoni a Stefania Petyx e alla sua troupe nei pressi ...

L'inviata e la sua troupe sono stati aggrediti da tre uomini nei pressi del mercato di Ballarò, mentre stavano realizzando un servizio sull'area coperta del mercato. Durante l'aggressione, un operatore ha ricevuto un pugno al costato, mentre un altro ha riportato graffi e segni sul collo. L'inviata, nel tentativo di proteggere i suoi collaboratori, è stata ripetutamente spintonata. Le telecamere e il resto dell'attrezzatura sono stati danneggiati

A Gela piove ma le dighe rimangono a secco, come i terreni coltivati

A Gela piove ma le dighe rimangono a secco, come i terreni coltivati

Dopo la lunga siccità finalmente è arrivata la pioggia in Sicilia. Finalmente si fa per dire perché ha portato con sé inondazioni e ha creato voragini. Come ci racconta la nostra Petyx, poteva essere almeno l'occasione per riempire le tre dighe del territorio gelese, oggi a secco. Invece niente, l'acqua piovana, vitale per l'agricoltura locale, finisce a mare. Le dighe sono sostanzialmente fuori uso, sentiamo il parere degli agricoltori e chiediamo risposte alla Regione