Multe e risarcimenti. I tre principali colossi, che detengono i diritti televisivi sulle dirette di calcio in Italia, sono DAZN, Sky e Lega Serie A ed hanno chiesto all’autorità giudiziaria di poter avere i nominativi di oltre 2mila persone che hanno utilizzato siti streaming non autorizzati o iptv, il classico “pezzotto”, per vedere le partite. I tribunali hanno dato l’ok e hanno consegnato loro i dati di soggetti, già raggiunti da provvedimenti della Guardia di Finanza, provenienti da 80 diverse province italiane.
Ora inizierà l’azione legale finalizzata al risarcimento delle piattaforme danneggiate dallo streaming illegale. Si parla di diverse migliaia di euro che i pirati del web dovranno corrispondere verosimilmente in sede civile. Multe cui andrebbero ad aggiungersi le sanzioni amministrative per la violazione della legge sul diritto d’autore. Come riporta Open, secondo la rilevazione effettuata da Fpav-Ipsos relativa al 2024, 15 milioni di persone nel nostro Paese hanno fruito di un contenuto pirata online, “con il 70% che lo fa consapevolmente, cosciente di star commettendo un illecito”.
In testa alle piattaforme usate per raggiungere i contenuti illegali ci sono le iptv. Di cosa si tratta?
Qui il nostro Marco Camisani Calzolari ci parla di venditori abusivi di abbonamenti di tv a pagamento, servizi illegali riscontrabili anche su decine di siti su internet. Per 11 euro mensili hai accesso a tutte le serie, a tutti gli sport, a tutto:
Anche il nostro Jimmy Ghione si è occupato della questione mostrandoci un’evoluzione del sistema: il “pezzotto” sul cellulare tramite una semplice app, facile da scaricare.
Max Laudadio, nell’affrontare quest’annoso problema, ha approfondito la questione ed è emerso che spesso, dietro a questi business illeciti e remunerativi, si cela la presenza della malavita organizzata: