«Prendo un coltello e vi ammazzo», aveva detto l'esercente all'inviato di Striscia e al suo cameraman spintonandoli e colpendoli. Il locale all’interno degli uffici di Roma 6 Eur Torrino però è rimasta aperta come se nulla fosse per quasi un mese.
Al bar all’interno della sede dell’Agenzia delle Entrate di Roma 6 Eur (Torrino), non venivano emessi gli scontrini fiscali né per i dipendenti né per i clienti esterni. Jimmy Ghione e la sua troupe hanno continuato a seguire ciò che succedeva all’interno del locale e dopo 31 giorni hanno scoperto che è stato chiuso. Ma non è stata una cosa facile. L’inviato e il suo cameraman, infatti, sono stati aggrediti e minacciati. Era il 21 marzo 2023 quando Jimmy Ghione ha deciso di tornare, a distanza di cinque anni, nel bar all’interno della sede dell’Agenzia delle Entrate di Roma 6 Eur (Torrino) per verificare la situazione. Dapprima, un gancio del Tg satirico ordina un caffè e, dopo averlo consumato, riceve da parte del gestore del locale lo scontrino. Successivamente, però, alla richiesta di alcune fotocopie, di una bottiglietta d’acqua e di un caffè decaffeinato, il barista non emette alcuna ricevuta fiscale. Da quel momento, inizia la lunga saga dello “scontrino dimenticato”. Dopo qualche giorno, le telecamere nascoste di Striscia la notizia tornano nello stesso locale per accertarsi che la situazione sia sempre la stessa e infatti, si assiste a numerose vendite in nero. A questo punto, Ghione decide di intervenire personalmente. Alla sua vista, il gestore si scaglia contro l’operatore video e lo spinge violentemente per terra. Poi, assale l’inviato e lo fa cadere su una sedia. Allora, dopo essersi rialzato, Ghione invita l’aggressore a occuparsi di emettere correttamente gli scontrini, anziché prendere a botte le persone. Subito dopo, l’esercente rientrato all’interno del locale, rivolge una minaccia all’inviato e all’operatore, dichiarando di voler prendere un coltello e di volere ammazzare uno dei due.
La prima volta di Jimmy Ghione nel bar all’interno dell’Agenzia delle Entrate
Nel servizio del 24 settembre 2018, Jimmy Ghione racconta del cosiddetto “caffè in nero” servito nel bar. Una condotta illecita immortalata più volte dalle telecamere e resa ancora più grave dal fatto che si svolge quotidianamente sotto gli occhi di chi ha l’obiettivo di garantire gli adempimenti degli obblighi fiscali. L’inviato, quindi, decide di chiedere spiegazioni alla direzione. La risposta del responsabile è però vaga. Sostiene infatti che non gli risulta alcuna trasgressione commessa dai gestori del bar. Ghione, allora, prova a convincerlo a prendere un caffè insieme, per dimostrargli che i baristi non emettono lo scontrino. Proposta accettata solo a patto che non ci siano telecamere e microfono. Richiesta irricevibile. All’inviato non resta che provare, quindi, a chiedere spiegazioni all’esercente del bar. Niente da fare: viene allontanato in malo modo.