Questa sera a Striscia la notizia (Canale 5, ore 20.35) si torna a parlare di Francesca Fagnani e dei costosi gioielli indossati dalla giornalista a Belve e non solo. Caso segnalato anche dal Codacons, che ha presentato un esposto per fare luce sulla vicenda di presunta pubblicità occulta e violazione delle norme deontologiche.
Nel precedente servizio, il Tg satirico si era chiesto come mai una giornalista come lei, in violazione delle norme deontologiche della sua professione, esibisse con continuità, in tv e sulle riviste, costosi gioielli di una nota griffe. I quesiti sollevati da Striscia hanno scatenato la reazione «profondamente offesa» della giornalista. Ma Striscia ha solo domandato se questa pratica fosse corretta, proprio come aveva già segnalato nel caso della sua collega Gruber a Otto e mezzo. Anche Lilli, infatti, usava indossare in trasmissione lussuosi pendenti senza che apparissero i crediti nei titoli del programma, crediti che però puntualmente comparivano nei servizi fotografici. Stesso comportamento – come ha mostrato Striscia – di Francesca Fagnani, che, nella sua indignata autodifesa inviata a Dagospia, ha infatti sorvolato sul fatto che la riconoscibilità dei gioielli sui giornali e sui social fosse palese.
Sul sito Dagospia nella sua replica la giornalista si rivolge direttamente all’inventore del Tg satirico e agli autori della trasmissione. «Caro Antonio e cari amici di Striscia la notizia, le immagini che avete trasmesso nel vostro programma nella puntata di ieri, che mi riguardano, inducono il pubblico a ritenere che possa avere ricevuto un qualche vantaggio dall’indossare determinati articoli nel corso del mio programma televisivo. Varrebbe a dire che avrei violato sistematicamente la legge professionale, le norme che regolano il mio rapporto con la Rai e soprattutto tradito quello con il pubblico – scrive Francesca Fagnani –. Questa è una rappresentazione che mi offende profondamente perché falsa e quindi dannosa. Vero piuttosto è che questi, senza che venga data in alcun modo riconoscibilità ai produttori che li forniscono, vengono resi disponibili gratuitamente di volta in volta in prestito per la sola intervista. Nessun vantaggio ne beneficio ne deriva, né per me né per altri, se non esclusivamente quello di non dover acquistare accessori a completamento del mio abito di scena. Quello che è andato in onda mi espone evidentemente a un giudizio negativo da parte del pubblico, fuorviato dalla vostra ricostruzione nel giudicare negativamente me e la mia condotta. La mia esperienza lavorativa e la correttezza del mio operato sono beni preziosi che ho sempre protetto e difeso da qualsiasi aggressione. Confido davvero che questa mia possa bastare nel chiarire la vicenda» è la conclusione dell’autodifesa della conduttrice.
Striscia si chiede tuttavia quanto possa essere verosimile che, nel caso di una così “sfarzosa” fornitura, tra giornalista, gioielliere e Rai non ci guadagni proprio nessuno.
Insomma, tutto fa pensare a un nuovo “caso Gruber”, che per questo comportamento da para-influencer ha ricevuto un avvertimento da parte del Consiglio di Disciplina dell’Ordine dei giornalisti del Lazio.
Il servizio completo questa sera a Striscia la notizia.