Nella giornata del 13 dicembre, a Roma, gli investigatori della Polizia di Stato, con la collaborazione dell’Intelligence USA, hanno smascherato un’associazione a delinquere che creava falsi profili di alberghi inesistenti. Gli hotel venivano pubblicizzati sui portali online più conosciuti, così da trarre in inganno i turisti (per lo più americani). Sono 200 le vittime truffate, con un giro di affari di oltre 600 mila euro.
Il settore del turismo, come diverse volte documentato da Striscia, è particolarmente appetibile per i truffatori e il mercato digitale in alcuni casi ha reso le malefatte più semplici.
La banda creava profili di alberghi mai esistiti
L’inchiesta è stata coordinata dalla Procura di Roma, che è riuscita a ricostruire numerose truffe messe a segno dalla banda tra marzo 2021 e maggio 2022 grazie alla sponsorizzazione di finti alberghi nel centro storico della capitale e venduti agli utenti come grandi hotel di lusso. Il denaro delle vittime veniva incassato attraverso mezzi di pagamento elettronici e Pos attivi a nome di strutture inesistenti. Successivamente gli incassi venivano spostati tramite una serie di bonifici per rendere impossibile il recupero dei profitti.
Hotel inesistenti, come veniva messa in atto la truffa?
L’imbroglio era possibile in quanto, una volta eseguita la prenotazione, i clienti venivano contattati per comunicare le credenziali delle carte di credito con relativi codici di sicurezza. Il pretesto? Incassare una caparra mai restituita.
Sono stati sequestrati, inoltre, tutti gli strumenti utilizzati dall’associazione a delinquere, come smartphone, computer portatili e numerose carte di credito. I nomi delle vittime venivano inoltre segnati su un’agenda con i vari dettagli personali e delle prenotazioni.
Numerose le vittime statunitensi, due arrestati che ingannavano anche gli albergatori
Dalle indagini sono emersi parecchi turisti americani caduti nella rete dei falsi alberghi, così da far subentrare il contributo del “U.S. Department of Homeland Security-United States Secret Service” attraverso L’Ambasciata degli Stati Uniti d’America a Roma, il cui intervento è stato rilevante per l’attività degli investigatori.
In una seconda parte dell’indagine sono emersi due indagati a cui sono stati contestati i reati di indebito utilizzo delle carte di credito, sostituzione di persona, insolvenza fraudolenta e frode informatica. I due criminali simulavano un alto tenore di vita, presentatosi nei migliori hotel della capitale, e traendo in inganno i gestori per fruire di alcuni benefit delle lussuose strutture. In quattro alberghi esclusivi di Roma hanno lasciato conti da pagare di oltre 120 mila euro.
Questo caso non è il primo fenomeno di truffe turistiche eseguite da professionisti della frode: Striscia la Notizia, proprio pochi mesi fa, si è occupata di un’agenzia di viaggio “furbetta”. Max Laudadio ha indagato sulla “Esse Vacation”, tour operator che vendeva viaggi ai suoi clienti per intascarsi i soldi e cancellare i viaggi senza offrire alcuna soluzione o rimborso.