Per anni avevano truffato agenzie di viaggi, clienti e persino istituti bancari vendendo pacchetti turistici inesistenti e biglietti aerei mai pagati alle compagnie. Sono cinque le persone attualmente coinvolte nell’operazione Fake Travel, messa in piedi dalla Guardia di finanza di Bologna: due di loro sono state poste agli arresti domiciliari e sono stati sequestrati beni per un valore complessivo di oltre 500mila euro riconducibili ad altre tre persone.
Tra i due arrestati anche una vecchia conoscenza di Striscia, che con l’inviato Max Laudadio aveva portato alla luce le sue malefatte in un servizio del novembre 2018.
La Guardia di Finanza ha scoperto che Guerino risultava formalmente residente a Bologna nell’abitazione dell’altra persona arrestata con cui in realtà non conviveva. Lui, invece, è stato arrestato a Milano, nel bilocale in cui vive in affitto a 4000 euro al mese in via Montenapoleone.
I capi di imputazione sono truffa, indebito utilizzo di carte di credito , simulazione di reato e autoriciclaggio. Dall’indagine, in particolare, è stato accertato l’invio a vari tour operator di ricevute di bonifici bancari, poi revocati, al fine di ottenere l’indebita erogazione di servizi turistici: gli operatori turistici truffati, che avevano chiesto all’agenzia di provvedere al pagamento con carta di credito, si sono in realtà visti corrispondere quanto dovuto tramite bonifici bancari che, una volta ottenuti voucher e altri documenti di viaggio, gli indagati provvedevano puntualmente a revocare. È stata inoltre accertata la vendita di pacchetti turistici inesistenti, come documentato da Striscia: a fronte del versamento di ingenti somme per il soggiorno presso lussuosi e attraenti resort su isole esotiche, una volta giunti a destinazione hanno purtroppo scoperto di essere stati truffati.
Tra le vittime del tour operator figurano anche istituti bancari: gli indagati, infatti, hanno simulato la stipula di un accordo commerciale con un albergo, compiacente, consistente nella fornitura di servizi di ospitalità che, benché inesistenti, sono stati pagati con carte di credito. L’agenzia provvedeva poi a disconoscere sistematicamente tali transazioni al fine di ottenerne il rimborso del controvalore dagli istituti bancari gestori delle predette carte di credito, per un importo complessivo di 100 mila euro circa.
Nel corso della perquisizione eseguita dalla Guardia di Finanza a Milano, la vecchia conoscenza di Striscia è stata trovata in possesso di documenti falsi, gli stessi con cui aveva stipulato il contratto d’affitto nel lussuoso appartamento.