Olio di semi di girasole, probabilmente mischiato a olio lampante, non adatto al consumo quindi, spacciato per extravergine di oliva e utilizzato per condire i pasti serviti nelle mense scolastiche del Salento e in quelle per anziani. È quanto emerge da un’operazione condotta dalle Fiamme Gialle di Gallipoli volta a portare alla luce questa frode alimentare.
Una ditta calabrese per aggiudicarsi l’appalto vendeva a prezzi stracciati, 2,5 euro al litro, il prodotto che, in tal modo, arrivava nelle mense di 38 istituti del basso Salento. In passato, riporta la Repubblica, “in alcuni istituti scolastici di diversi Comuni del Salento si erano verificati 174 casi di malessere tra bambini e qualche adulto, e l’amministrazione aveva imputato all’azienda fornitrice dei pasti la responsabilità”.
La ditta fornitrice dei pasti era la stessa finita al centro della recente inchiesta. Si tratta de “La Fenice”, che acquistava l’olio dall’impresa agricola calabrese. Oggi il contratto con la ditta “La Fenice” è stato rescisso e alcuni dei genitori degli istituti scolastici in questione stanno organizzando una class action contro la stessa. Nel frattempo, fioccano le denunce.
Striscia ha a cuore questo tema e più volte, nel corso degli anni, ha smascherato venditori che spacciavano olio lampante per extravergine d’oliva. Qui il nostro Luca Abete ci portava a Napoli, dove sembrava aver scovato un’altra attività che vendeva il pericoloso olio, scambiandolo per extravergine di oliva:
Il nostro inviato ci metteva in guardia dai rischi sanitari derivanti dall’assunzione non consapevole di olio lampante e denunciava la rete criminale attiva in questo business. Un fenomeno diffuso anche sui social:
Qui vi presentiamo l’uomo che Striscia ha ribattezzato “Dottor Lampante”, che proponeva un presunto extravergine spagnolo al prezzo invitante di 3 euro a litro. Le analisi però dicevano altro. Luca Abete va a chiedere spiegazioni e…