Nella giornata del 3 dicembre, la Polizia di Stato ha eseguito, su delega della Procura di Brescia, sette perquisizioni personali, locali e informatiche, nelle provincie di Milano e Brescia. Si tratta di persone appartenenti ad un’organizzazione criminale specializzata in truffe economiche ai danni di piccole e medie imprese che agiscono su territorio nazionale.
Il meccanismo truffaldino, società truffate
Gli operatori, della Sezione Operativa Sicurezza Cibernetica della Polizia Postale di Crotone, hanno dato il via a un’attività investigativa a seguito della denuncia di una delle vittime.
Dall’indagine è emerso un meccanismo di truffa che si aziona tramite l’utilizzo di e-mail e Pec, apparentemente riconducibili alle principali Banche italiane. Infatti, i finti indirizzi degli Istituti bancari venivano utilizzati per promuovere falsi finanziamenti: alle società, prese di mira dagli indagati, veniva offerta l’opportunità di accedere ai contratti di finanziamenti per piccole e medie imprese, garantiti da Cassa Depositi e Prestiti.
L’unica condizione imposta per erogare il prestito era la sottoscrizione di una polizza assicurativa, con versamento di premio unico iniziale corrispondente al 1,2% o 1,4% del valore della somma erogata. In tal modo, il pagamento di tali premi confluiva direttamente su conti correnti esteri negli indagati.
Non è la prima volta che le truffe vengono messe in atto mediante l’utilizzo di e-mail, Striscia la Notizia ha trattato di un caso accaduto alle Poste Italiane, dove una lettera errata in un indirizzo e-mail fasullo ha sottratto alla Posta 5 milioni di euro.
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Come funziona la truffa tramite e-mail/ Pec dei “finti enti bancari”
Una volta avvenuto il pagamento, al momento della concretizzazione dell’operazione e della stipulazione del contratto di prestito, i truffatori sparivano. Tale imbroglio, avrebbe permesso alla banda di criminali di guadagnare la somma di circa 500.000 euro.
L’esecuzione dei provvedimenti ha permesso il sequestro di 20.000 euro in contanti agli indagati, frutto dell’attività illecita, oltre a numerose carte di credito e dispositivi informatici e telefonici utilizzati per la commissione dei reati ascritti.
Il fenomeno del phishing è ormai molto diffuso, Marco Camisani Calzolari ha indagato questo sistema di truffe e si è occupato di spiegare quali sono i tentativi di phishing più diffusi e i modi per riconoscerli e difendersi.
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