Vendevano diplomi falsi per migliaia di euro, titoli utili per sostenere concorsi pubblici anche nell’ambito della sanità. È questa l’attività al centro di un’inchiesta condotta dalla Procura di Trani che ha portato all’esecuzione di 9 arresti in carcere, al sequestro di beni il cui valore si aggira intorno ai 10 milioni di euro, oltre a decine di perquisizioni su tutto il territorio nazionale.
Quello dei cosiddetti diplomifici è un tema di cui Striscia la notizia si occupa da anni e il primo servizio sull’argomento risale al 12 dicembre 2008. Quel giorno Max Laudadio aveva raggiunto un istituto privato di Milano per il recupero degli anni scolastici persi, dopo aver mandato un gancio a chiedere informazioni per conseguire il diploma. Il preside aveva rassicurato il gancio, sostenendo che in cambio di poco più di 9 mila euro avrebbe ricevuto «un aiuto notevole». E così anche l’inviato era andato a incontrare il dirigente scolastico, deciso a saperne di più. Ma quest’ultimo non l’aveva presa bene…
Degli arresti di questi giorni riguardanti l’inchiesta della Procura di Trani si è occupata la Guardia di Finanza dei comandi provinciali di Bari e Barletta. In tutto sono indagate 41 persone con l’accusa di associazione a delinquere, truffa aggravata e impiego di denaro di provenienza illecita. «Il modus operandi avrebbe previsto la costituzione di società di capitali all’estero (Cipro, Regno Unito e America Latina) solo in apparenza abilitate al rilascio di titoli di studio riconosciuti anche in Italia» riporta La Gazzetta del Mezzogiorno. Le attività sarebbero state promosse tramite Internet, su Facebook e via WhatsApp. La base operativa di Trani contava poi su oltre 55 sedi presenti su tutto il territorio nazionale: la quota da corrispondere per conseguire un titolo era di circa 8mila euro.
Sarebbe stato anche riscontrato l’inoltro via Pec al Ministero dell’Università e della Ricerca di centinaia di richieste di riconoscimento dei titoli universitari, prive di qualsiasi documentazione a supporto.
Luca Abete e il diplomificio in cui basta frequentare due volte al mese
Lasciando l’inchiesta di Trani e tornando ai numerosi servizi realizzati da Striscia la notizia sull’argomento, ricordiamo quello del 7 gennaio 2016: Luca Abete si era occupato di una scuola paritaria di Napoli che garantiva un servizio simile a quello della scuola di Milano. Con una novità: per recuperare i cinque anni era sufficiente frequentare appena due volte al mese, soltanto per un’ora, durante il corso dell’anno scolastico. E il costo era 3 di mila euro, diviso in tre rate.
Le probabilità di bocciatura nel servizio di Laudadio del 2024
L’ultimo servizio sull’argomento è invece sempre di Laudadio ed è datato 14 marzo 2024. L’inviato aveva mandato un gancio in una scuola per il recupero degli anni persi. La struttura era diversa ma la sostanza non cambiava: per ottenere il diploma bastava pagare e recarsi a Napoli per sostenere l’esame. Probabilità di bocciatura? Secondo la responsabile dell’istituto circa «una su un milione».