News

Frode sul Reddito di Cittadinanza a Foggia, coinvolti anche dipendenti dell’Agenzia delle Entrate

Frode sul Reddito di Cittadinanza a Foggia, coinvolti anche dipendenti dell’Agenzia delle Entrate

Frode sul Reddito di Cittadinanza a Foggia, coinvolti anche dipendenti dell’Agenzia delle Entrate

La Guardia di finanza di Foggia ha smascherato una presunta truffa sul reddito di cittadinanza e di emergenza: 700mila euro sarebbero stati incassati dai “furbetti” utilizzando l’identità di 220 stranieri residenti in Italia. Rilevante di questa inchiesta è la probabile complicità di alcuni funzionari pubblici dell’Agenzia delle Entrate e dei Centri di assistenza fiscale di varie regioni.

Striscia la Notizia ha seguito negli anni le varie storpiature del Reddito di Cittadinanza, sottolineando il più delle volte l’utilizzo improprio del sussidio.

A Foggia indebita percezione di denaro pubblico, 700 mila euro truffati

I finanzieri del nucleo di polizia economico finanziaria di Foggia stanno lavorando per individuare i beneficiari che hanno percepito illegalmente il denaro.

Come funzionava il meccanismo? Le “menti” della truffa con base a Foggia, ma aventi agganci anche fuori dalla Puglia, operavano con l’aiuto di alcuni dipendenti pubblici così da facilitare le pratiche del Caf e dell’Agenzia delle Entrate.

Negli ultimi mesi si è molto parlato anche del ruolo che il Reddito di cittadinanza avrebbe avuto anche nell’incremento del mercato del lavoro in nero. Per spiegare come, Stefania Petyx si è occupata dei raggiri messi in atto dai percettori per non perdere il sussidio.

Reddito di cittadinanza abusivo usando 220 identità straniere utilizzate

Le perquisizioni eseguite mirano a rintracciare la documentazione che ne confermi le pratiche fraudolente, così da individuare i colpevoli e restituire le somme percepite. I provvedimenti riguardano anche Poste Italiane.

Come dicevamo, Striscia ha indagato su tutte le malefatte commesse da quando è stato istituito il Reddito di Cittadinanza. Luca Abete ha affrontato in più casi il fenomeno di alcuni esercenti commerciali come tabaccai che permettevano ai percettori di scambiare i soldi del bonus per ottenere i contanti in cambio di una piccola “commissione”.

Ultime News

tutte le news