Veniva venduto come extravergine ma in realtà era composto da una miscela di olio di semi con coloranti nocivi per la salute. La Guardia di Finanza della Compagnia di Cerignola nel Foggiano ha sequestrato 37mila litri di prodotto contraffatto e adulterato dopo aver scoperto tre laboratori in zone diverse del territorio. E dello stesso tema si è occupato Luca Abete per uno dei più importanti filoni d’inchiesta di questa stagione di Striscia la notizia. Nei capannoni pugliesi scoperti dalle Fiamme Gialle veniva prodotto un mix di olio di semi di girasole ad alto contenuto di acido linoleico con aggiunta di coloranti, come clorofilla e betacarotene in misura superiore ai limiti per l’uso alimentare. Il condimento sarebbe stato commercializzato come extravergine di oliva ma le analisi di Arpa Puglia hanno appunto dimostrato che il prodotto aveva natura ben diversa da quella di un’eccellenza italiana, chiara e certificata. Sequestrate tutte le attrezzature tra cui 15 cisterne, oltre a 23mila lattine da 5 litri. Tre persone sono state segnalate alla Procura di Foggia per commercio di sostanze nocive e vendita di sostanze alimentari non genuine.
Poche settimane fa anche in Campania, dopo l’inchiesta di Luca Abete per Striscia cominciata nel dicembre 2023, i Carabinieri hanno sequestrato a Caivano, nel Napoletano, circa una tonnellata d’olio con etichette falsificate spacciato per extravergine di oliva. Dalle analisi effettuate da laboratori autorizzati, cui l’inviato ha sottoposto il prodotto, è emerso anche in quel caso che si trattava di una non chiara miscela derivata da diversi semi. «Siamo partiti rintracciando rivenditori di etichette fasulle, poi abbiamo scovato i venditori per strada e così siamo arrivati al “boss dell’olio contraffatto” che ci ha confidato di avere una grossa rete di distribuzione a Napoli e provincia. C’è una vera e propria ondata di olio contraffatto che viene smerciato con la tecnica dello spaccio di droga» ha raccontato Abete che, come si vede in vari servizi del tg satirico di Antonio Ricci, ha documentato l’attività di venditori che calavano l’olio dal balcone in un “panaro”, lo smerciavano in strada o in un cortile, e pure in un’officina in cui girava più olio contraffatto che olio motore. Fino ad arrivare al “lanciatore di formaggi” che voleva tagliare la testa all’inviato! Striscia la notizia è dunque venuta in contatto con una rete ben strutturata, con un esercito di venditori e un capo: il “boss dell’olio”.
Luca Abete a giugno 2024 è anche tornato a Napoli dove è stato segnalato un venditore di olio contraffatto che lavorerebbe nei ristoranti come chef e distribuirebbe bottiglie liberamente ispirate a quelle di un noto marchio: un clamoroso fake.