L’8 gennaio di 20 anni fa a Striscia la notizia debuttava un aspirante inviato per la Campania. Un giovane avellinese che aveva mosso i primi passi nel mondo dello spettacolo come animatore e clown ma che dimostrò da subito grande impegno e passione su temi di servizio pubblico e nel contrasto a fenomeni criminali legati a mafia e ‘ndrangheta. Nel 2005 Luca Abete faceva dunque la sua comparsa, per la prima volta, in una puntata del tg satirico: ancora oggi l’inviato che indossa un’irrinunciabile giacca di velluto verde, su pantaloni color castagna, e porta con sé l’immancabile “pigna in pegno” è uno dei pilastri del programma. Quel giorno di 20 anni fa esatti andava in onda il servizio in cui Abete parlava ai telespettatori di una chiesa di Benevento, costruita nel bel mezzo di una rotonda vicino a uno svincolo autostradale.
Proprio per l’impegno nel sociale con il tg satirico di Antonio Ricci ad Abete è stata conferita la cittadinanza onoraria della città di San Giorgio a Cremano in provincia di Napoli, il 20 giugno 2018.
L’inviato, che nel 2010 ha anche condotto varie puntate di Striscia la Domenica, è stato il primo, proprio per Striscia la notizia, a portare sotto i riflettori della televisione a livello nazionale lo scandalo ambientale della Terra dei Fuochi.
Nel 2014 Abete ha poi ideato la campagna sociale motivazionale #NonCiFermaNessuno attraverso la quale incontra moltissimi studenti delle università e delle scuole superiori: anche Papa Francesco lo ha invitato in Vaticano per un incontro con 7000 ragazzi italiani e il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha attribuito al progetto la medaglia presidenziale. OnePhotoOneDay è invece il titolo dell’iniziativa con la quale Luca ha anticipato la moda dei selfie dal 2010 e per la quale ha realizzato oltre cinquemila scatti anche dai luoghi in cui, per il tg satirico, realizza reportage e inchieste sui temi della lotta all’illegalità e della salvaguardia ecologica.