Nuovi retroscena in arrivo sulla vicenda di U-Mask, l’inchiesta di Striscia sulle mascherine dei vip che si arricchisce di alcuni dettagli inediti.
Intervistato da Fernando Proce all’interno del programma Procediamo in onda su R101, Moreno Morello ha spiegato com’è nata l’indagine del tg satirico sulle popolarissime U-Mask: “La vicenda di U-Mask ci ha sorpresi, io parlo sempre di grande equivoco. (…). Da tempo ci occupiamo di mascherine e campionature e avevamo rilevato dei test non conformi su una mascherina che vedevamo su volti di attori, vip e sportivi. Proprio perché era diffusissima, meritava un approfondimento ancora più scrupoloso”, ha spiegato il nostro inviato.
“Proprio dopo aver parlato con l’azienda abbiamo constatato che c’era stata della leggerezza nel mettere in commercio un dispositivo medico prima ancora di essere testato”, ha aggiunto.
L’inchiesta è arrivata a una svolta nelle scorse ore, quando il Ministero della Salute ha disposto lo stop alla vendita delle mascherine amate dai vip e distribuite in 121 Paesi.
Il dicastero gestito da Roberto Speranza ha imposto “”il divieto di immissione in commercio del dispositivo medico U-Mask Model 2” e “l’adozione della misura del ritiro del medesimo prodotto” dal mercato.
Una decisione che arriva in seguito al parere espresso dai Nas di Trento, che avevano segnalato come le U-Mask siano state spacciate come dispositivi medici sulla base di una certificazione rilasciata da un laboratorio di analisi “privo di autorizzazione sanitaria” e sottoscritta da un soggetto che non ha i titoli abilitativi richiesti, ossia la laurea.
Della vicenda si sta occupando anche la Procura di Bolzano che indaga per l’assenza di autorizzazioni del laboratorio e per esercizio abusivo della professione. Ma non solo, perché un’altra inchiesta è in corso a Milano e vedrebbe indagato l’amministratore della filiale italiana della società per frode nell’esercizio del commercio.
Già nei giorni scorsi infine l’Antitrust aveva avviato un procedimento istruttorio nei confronti delle società U-Earth Biotech e Pure Air Zone Italy per contestare le attività di promozione e di vendita delle mascherine “U-Mask”, che secondo l’Autorità sono svolte con modalità ingannevoli e aggressive, sfruttando indebitamente la situazione di emergenza sanitaria ed inducendo il consumatore a comprare a prezzi elevati il prodotto reclamizzato.
“Una vicenda che riserverà ancora delle sorprese. Come avrà fatto ad avere questa diffusione così importante?”, si chiede Moreno Morello ed è quello che è intenzionato a scoprire nei prossimi servizi.