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«Del caso “Fuorionda” ho letto ricostruzioni mirabolanti, complottarde, a volte incredibili, ma tutte divertenti. Vorrei anch’io fornire la mia versione…»

«Del caso “Fuorionda” ho letto ricostruzioni mirabolanti, complottarde, a volte incredibili, ma tutte divertenti. Vorrei anch’io fornire la mia versione…»

«Del caso “Fuorionda” ho letto ricostruzioni mirabolanti, complottarde, a volte incredibili, ma tutte divertenti. Vorrei anch’io fornire la mia versione…»

La dichiarazione di Antonio Ricci.

Del caso “Fuorionda” ho letto ricostruzioni mirabolanti, complottarde, a volte incredibili, ma tutte divertenti.

Vorrei anch’io fornire la mia versione, naturalmente senza nessuna pretesa di esser creduto, ci mancherebbe, ma solo per dare un contributo al dibattito. Il fatto, secondo me, si sarebbe svolto così. Mercoledì mattina sulla scrivania mi trovo la rivista Chi (secondo alcuni house organ della fam. Berlusconi) con in prima pagina la foto del first gentleman in un campo di grano, a guisa di papaverone o spaventapasseri. All’interno veniva esaltato il cuore “gitano” e il ciuffo del giornalista che sarebbe priapescamente cresciuto con gli ascolti. “Acciderbola” – ho pensato – “l’astuto cardinal Signorini si sta preparando a celebrare una beatificazione”.

Siccome sono un laico, specie in estinzione, ho una naturale diffidenza verso i nuovi santi, ricorderete il “Caso Soumahoro”. Ho pensato subito di utilizzare l’antidoto. Da una fortunosa pesca estiva avevo due fuorionda del giornalista in frigo. Li ho usati. Così come son solito fare. Come quello di “Buttiglione-Tajani” che Berlusconi dichiarò esser la causa della caduta del suo governo.

Qualche lombrosiano potrebbe obiettare: “Potevi mandarlo senz’audio, non ci vogliono mica dieci anni per capire che soggetto è, basta solo vedere come cammina”. Lo so, a volte son didascalico. È un mio difetto. Violando la privacy vi posso raccontare della telefonata di Fedele Confalonieri. L’incipit è stato: “Sei il re dei rompicoglioni, anzi sei l’imperatore dei rompicoglioni”. Il seguito, essendo stato pronunciato in stretto lombardo, anche volendo, non sono in grado di riferirlo.

La cosa che mi ha più stupito di tutto il dibattito è che per il 90% dei giornali sembra impossibile che possa esistere qualcuno che prende iniziative di testa sua e non sia un mero ventriloquo. Un’anomalia da censurare.

Per quanto riguarda la pioggia sulla roccia, magari non scalfisce subito, ma può far nascere un bell’arcobaleno.

 

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