Ogni giorno le inchieste di inviate come Rajae Bezzaz, Chiara Squaglia e Stefania Petyx sono in primo piano a Striscia la notizia. Come accade anche oggi, 8 marzo 2025, nella Giornata internazionale della donna, nata per sostenere la lotta per la parità di genere nei diritti sociali, politici e civili tenendo alta l’attenzione su temi come l’uguaglianza, i diritti riproduttivi, le discriminazioni, le violenze e le molestie. Questa sera durate il tg satirico di Antonio Ricci delle 20.35 è andato infatti in onda il nuovo servizio di Bezzaz sul caso di una donna di nome Romina, mostrato in apertura.
Dopo un primo intervento dell’inviata di Striscia documentato nel video qui sotto, e grazie all’aiuto del sindaco di Guidonia, la donna vittima di violenza ha finalmente trovato una casa rifugio che accoglierà lei e il suo cane. E per l’uomo che la maltrattava è stato emesso un decreto di divieto di avvicinamento.
La denuncia di mutilazioni come l’infibulazione, praticate anche in Italia
Ma Rajae Bezzaz per Striscia ha raccolto anche la testimonianza di Sara, una giovane piena di coraggio: è una delle decine di migliaia di donne che, pur vivendo in Italia, hanno subito la circoncisione femminile, una mutilazione genitale spesso nota come infibulazione.
Mattarella: «Femminicidi, discriminazioni, maltrattamenti: aggressione all’intera società»
Oggi, in occasione dell’8 marzo, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha sottolineato che «particolare attenzione va ancora riposta nel fronteggiare la piaga – vergognosa e inaccettabile – della violenza contro le donne. Ogni femminicidio, ogni discriminazione, ogni maltrattamento, sono un’aggressione all’intera società. Occorre continuare con l’opera di repressione e di prevenzione. Ma, contemporaneamente, bisogna proseguire con un’azione educativa, a partire dalle generazioni più giovani, che promuova una cultura di effettiva parità sradicando stereotipi, pregiudizi e abitudini consolidate» ha proseguito il Capo dello Stato.
Per questo motivo in apertura vi abbiamo riproposto uno dei numerosi servizi delle inviate e degli inviati di Striscia sulla lotta per l’eliminazione della violenza contro le donne. Come si vede nel video qui sopra Chiara Squaglia e la cantante Jo Squillo, presidente dell’associazione Wall of Dolls, raccontano la storia di alcune persone sopravvissute ad aggressioni da parte di ex mariti, fidanzati, conoscenti. Le vittime, dopo le cure d’urgenza, spesso sono costrette a pagare di tasca propria altri interventi chirurgici perché ritenuti “estetici”, mentre in realtà si tratta di azioni fondamentali di ripristino dell’integrità di ogni persona violata fisicamente. Esiste un fondo per aiutarle, ma non è facile potervi accedere.
Ricordiamo a tutti l’esistenza del 1522
Il 1522 è il numero, gratuito e attivo 24 ore su 24, grazie al quale operatrici specializzate accolgono le richieste di aiuto e sostegno delle vittime di violenza e stalking.
Ed ecco un altro servizio di Rajae che diffonde informazioni utili sulla possibilità dell’ammonimento da parte del Questore e del Gps anti-stalking: strumenti salvavita.
Ma tra le inviate in prima linea nella difesa dei cittadini di ogni genere dai soprusi e dalle ingiustizie, non possiamo non citare Stefania Petyx, nota per il suo coraggio nell’affrontare situazioni di pericolo per portare alla luce casi di malcostume civile, omertà, negligenza in territori in cui la mafia finora ha prosperato. In questo video l’aggressione subita da Stefania e dalla sua troupe in zona mercato di Ballarò, a Palermo. Pugni, calci, graffi, spintoni e un monopattino elettrico scagliato con forza verso la troupe: l’aggressore è stato arrestato tre giorni fa.
Striscia e Libera grazie a Stefania Petyx lo scorso ottobre hanno tra l’altro ricordato la vicenda emblematica di Lia Pipitone uccisa dalla mafia oltre 40 anni fa: aveva 25 anni. Voleva decidere chi sposare e per questo si ribellò al patriarcato mafioso. Il suo stesso padre si espresse in questo modo: «Meglio una figlia morta che separata». La ragazza venne ammazzata da due sicari in zona Arenella, a Palermo: ancora oggi quasi nessuno nel quartiere vuole parlarne o dice di sapere chi fosse quella giovane donna.