Il 6 settembre 2024 è il Read a Book Day, la giornata dedicata ai libri e alla lettura. Per l’occasione vi proponiamo il servizio dell’8 giugno 2023 in cui Rajae Bezzaz racconta la storia di Bernardo Carli, il preside che ha salvato il Quartiere Roma di Piacenza grazie ai libri.
Cos’è un libro, in fondo? Ce lo chiediamo nel Read a Book Day e la risposta è: tutto! Può essere «un’ascia per rompere il mare ghiacciato che è dentro di noi», come in modo esaltante ci incoraggiano a fare le parole di Franz Kafka (Da una lettera a Oskar Pollak) oppure può essere un caleidoscopio di vite diverse. «Non ce ne rendiamo conto, ma la nostra ricchezza rispetto all’analfabeta (o di chi, alfabeta, non legge) è che lui sta vivendo e vivrà solo la sua vita e noi ne abbiamo vissuto moltissime» scriveva Umberto Eco ne La bustina di Minerva. E Striscia la notizia nella giornata dedicata ai libri e celebrata ogni anno il 6 settembre propone per l’occasione il servizio dell’8 giugno 2023: Rajae Bezzaz è andata a Piacenza, nel quartiere Roma più volte visitato da Vittorio Brumotti nel corso delle sue missioni civiche nelle piazze di spaccio. Lì l’inviata ha incontrato il professor Bernardo Carli, un preside in pensione che ha avviato un progetto di integrazione per cittadini stranieri a partire dall’apprendimento della lingua italiana. «Lavoriamo con l’idea che imparare una lingua consenta di entrare dentro la lettura e dalla lettura poi si passa alla società». È così che Bernardo racconta la sua Scuola Azzurra.
I benefici della lettura? La mente viaggia e la memoria ringrazia!
Il Read a Book Day ha anche l’obiettivo di sensibilizzare sui benefici psicofisici della lettura che migliora la memoria e la concentrazione, allenta lo stress, amplia la nostra conoscenza del mondo e ci fa viaggiare con la mente senza spostarci dagli angoli più intimi delle nostre case.
Quindi… coraggio! Se una lettura ben scelta e ben fatta ti salva da qualsiasi cosa, persino da te stesso, come afferma Daniel Pennac in Come un romanzo, val la pena abbandonarsi ogni giorno ai libri. Perché tornando al pensiero di Eco in questo modo «ricordiamo, insieme ai nostri giochi d’infanzia, quelli di Proust, abbiamo spasimato per il nostro amore ma anche per quello di Piramo e Tisbe, abbiamo assimilato qualcosa della saggezza di Solone, abbiamo rabbrividito per certe notti di vento a Sant’Elena e ci ripetiamo, insieme alla fiaba che ci ha raccontato la nonna, quella che aveva raccontato Sheherazade».