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Vittorio Brumotti al Corriere della Sera: «Quando mi picchiano io rido. A 15 anni pagavo già le tasse»
Corriere della Sera

Vittorio Brumotti al Corriere della Sera: «Quando mi picchiano io rido. A 15 anni pagavo già le tasse»

Vittorio Brumotti al Corriere della Sera: «Quando mi picchiano io rido. A 15 anni pagavo già le tasse»

Corriere della Sera, estratto dell'intervista a Vittorio Brumotti, inviato di Striscia la notizia e conduttore di Paperissima Sprint

Era piccolo e mamma Lisa le disse: «Occhio che se ti affacci il destino ti tira di sotto».

«E io mi sono lanciato dal terzo piano. Ho dato una lieve testata però è andata bene. Le ho dimostrato che non c’era nessun destino».

O che il suo angelo custode era pronto di riflessi.

«Da ragazzino tappavo con la carta lavandino e bidet, poi aprivo i rubinetti e allagavo casa. Quando mi sgridavano restavo muto. Forse cercavo attenzione». E ne ha trovata (a volte pure troppa, considerando le volte in cui è stato malmenato da spacciatori e malfattori vari) Vittorio Brumotti, 45 anni, campione di bike trial, 11 tacche nel Guinness dei Record, supereroe di Striscia la Notizia e ora conduttore di Paperissima Sprint su Italia 1. «Le mie papere? In bici l’incubo è che ti si stacchi la catena. Un giorno per un servizio ho rincorso uno spacciatore per ore, solo alla fine ho realizzato che non era lui».

Prima bici?

«A 3 anni e mezzo, azzurra, senza rotelle. La seconda fu a 6, vinta alla lotteria della scuola, con il numero 8. Papà Claudio commentò: “Hai più cu.. che anima”. Lo sostiene anche Antonio Ricci. Sono fortunato ma odio il gioco, quello che guadagno deve arrivarmi da queste mani qua».

Ginocchia sbucciate?

«Sbucciate e verdi, facevo già 7 metri di salto nella terra zappata. In Liguria ci sono tante terrazze, mi lanciavo da un olivo all’altro. Padre Pio vegliava su di me».

Cresciuto in fretta.

«A 14 anni ho aperto la partita Iva per eventi e sponsor. Telefonavo alle aziende di auto scelte a caso dall’elenco: “Sono campione italiano, mi darebbe una macchina in uso così i miei genitori mi possono accompagnare alle gare?”. (…)

Campione del mondo.

«Gara a tappe. In Spagna ero primo, in Francia terzo. A Singapore cado e mi sfascio la faccia, svengo, mi rianimano, ero secondo, sono partito lo stesso pieno di punti. Alla finale in Giappone faccio un salto nel fiume, sotto il fango c’era un bidone di petrolio, mi si gira il ginocchio, ho finito la gara senza una gamba, con un solo pedale».

Highlander.

«Ho vinto. E mi sono buttato come un pazzo in un cespuglio gridando: “Datemi il sakè”. L’ho bevuto. E sono salito sul podio con un perizoma militare».

In tv.

«Tornato in Italia mi scova Ricci e mi mette a Striscia ad occuparmi di opere incompiute e fondi sperperati. Da ragazzino sono diventato omettino. Disposto a morire per aiutare un prossimo che non conosco nemmeno». (…)

La picchiano spesso.

«Mi colpiscono esteriormente, ma dentro di me rido. Se lo spacciatore mi vuole uccidere, bene, così in quel posto faranno pulizia». (…)

Vittorio Brumotti, qui con Juliana Moreira e il Gabibbo, è inviato di Striscia e conduttore di Paperissima Sprint (in onda su Italia 1 alle 13.50)

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