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Bugie di Soumahoro, parte 5. Il monopolio dei ghetti

Bugie di Soumahoro, parte 5. Il monopolio dei ghetti

Bugie di Soumahoro, parte 5. Il monopolio dei ghetti

Arriva il quinto episodio della serie “Le bugie di Soumahoro”. Pinuccio ha letto tutto il dossier difensivo di Aboubakar Soumahoro e ha visto che molte affermazioni non erano corrette. In quel testo diffuso via Internet il sindacalista ora onorevole del Gruppo misto ha provato a rispondere e a spiegare i tanti dubbi che il tg satirico aveva sollevato riguardo al suo operato nella Lega Braccianti. Dallo scorso 25 ottobre Striscia gli chiede un’intervista, ma lui non ha mai accettato.

In questo servizio, l’inviato di Striscia la notizia si occupa del mistero del controllo dei ghetti esercitato dalla Lega Braccianti. Nel suo resoconto, infatti, Soumahoro nega che i ghetti di Torretta Antonacci e Borgo Mezzanone fossero stati monopolizzati dalla sua Lega. Pare, invece, che non facesse entrare altre associazioni e che avesse ricreato una situazione di caporalato gestita proprio dai suoi membri.

L’ennesima bugia di Soumahoro. La Lega Braccianti controllava i ghetti

Pinuccio non si accontenta ancora. Negli ultimi mesi, infatti, l’inviato ha raccolto diversi pareri e nessuno di questi conferma quanto ha detto Aboubakar.

Don Andrea Pupilla, responsabile della Caritas di San Severo, ha dichiarato: «Talvolta si creano delle tensioni che non ci permettono di lavorare in serenità». Anche Francesca Di Credico, sindacalista Fai Cisl è dello stesso avviso: «Nel ghetto di Rignano non erano ben accetti i sindacati e le altre realtà come la Caritas e il mondo del terzo settore. Nel momento in cui è venuta meno la Lega Braccianti, sempre presente con un gruppetto di lavoratori, si è creato un clima disteso per la realizzazione di attività».

La lettera di Sinistra Italiana a Fratoianni, che non fermò la candidatura di Aboubakar

Anche Mohammed Elmajdi, il sindacalista della Cisl di Foggia aggredito e sequestrato nel ghetto di Rignano da un gruppo di uomini riconducibili proprio alla Lega Braccianti, ha avuto qualcosa da dire in proposito: «Questo nasce da un clima che regnava lì fino a poco tempo fa. L’intento era quello di cacciare tutti coloro che non fanno parte di una determinata sigla. Nessuno può negare che ci sono caporali».

Infine, a supporto della diffusa idea che l’Associazione di Soumahoro controllava i ghetti, c’è una lettera di alcuni membri di Sinistra Italiana della provincia di Foggia. Gli autori sono Marco Barbieri e Mario Nobile, che inviarono la missiva sul monopolio dei ghetti all’onorevole Nicola Fratoianni, segretario nazionale del partito, che però non fece nulla per fermare la discussa candidatura di Soumahoro.

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