Un ragazzo di 18 anni è rimasto ferito alle gambe e nell’agguato è stata colpita di striscio anche una donna: nel 2023 proprio qui è arrivato Vittorio Brumotti per documentare la situazione. L’inviato aveva trovato pusher giovanissimi, già esperti venditori di cocaina.
Volevano ucciderlo in una violenta sparatoria vicino alla stazione di Napoli, ma Nicola Giuseppe Moffa è riuscito a sfuggire ai proiettili dei killer, riportando però ferite alle gambe. Il diciottenne è ritenuto vicino agli ambienti della camorra dei Contini del Vasto e l’agguato si è consumato alle Case Nuove, in corso Arnaldo Lucci. Il giovane è stato poi ricoverato all’ospedale Vecchio Pellegrini in condizioni gravi, ma non in pericolo di vita. Sull’asfalto, intorno al luogo dello scontro a fuoco, sono stati rinvenuti tra gli 80 e i 90 proiettili inesplosi.
Anche Striscia la notizia si è occupata dello spaccio di droga nel quartiere Case Nuove del capoluogo campano. Il 22 febbraio 2023 Vittorio Brumotti si era recato lì per documentare la situazione. Aveva trovato pusher giovanissimi, esperti venditori di cocaina. Si trovava in «un territorio storicamente conteso tra i tanti clan», aveva spiegato l’inviato, «che nel corso degli anni hanno dato luogo a sanguinose faide di camorra».
Quartiere Case Nuove, ferita anche una donna durante la sparatoria
Durante il raid è stata colpita per sbaglio anche una donna. Per fortuna il colpo era di striscio e la 68enne è stata medicata all’Ospedale del Mare. Secondo chi indaga, dopo gli spari in direzione di Moffa, gli assassini avrebbero continuato a sparare a scopo intimidatorio e dimostrativo, quella che in gergo viene definita una “stesa”.
In poche ore la Squadra Mobile di Napoli, coordinata da Alfredo Fabbrocini, ha fermato cinque persone sospettate di aver avuto a che fare con la sparatoria. Durante le successive perquisizioni sono state poi trovate delle armi, alcune compatibili con quelle usate nell’agguato. Gli esami balistici confermeranno o meno il loro coinvolgimento. Nei confronti degli arrestati l’accusa è di detenzione illegale di arma da guerra e ricettazione.